giovedì 22 maggio 2014

SHOPPING CURVY: ELENA MIRO' LANCIA LO SHOP ON LINE


Siamo tutte schiave dello shopping on line, c'è poco da fare: forse solo la mia bisnonna sarebbe stata lontana dal pc e avrebbe fatto acquisti dalla sua sarta di fiducia. Noi no, siamo lì a scandagliare la rete per trovare l'abito curvy dei nostri sogni. Ebbene oggi ho questa notizia: Elena Mirò lancia il negozio virtuale www.elenamiro.com
Attraverso lo shop online, il marchio agiunge una nuova importante vetrina ai 230 punti vendita monomarca già presenti sul territorio italiano e internazionale.
L'acquisto è facile e piacevole, con la possibilità di ottimizzare la propria ricerca per elementi di stile, colore o prezzo. Il sito è perfettamente integrato con la rete di punti vendita e permette  di scegliere tra il recapito dei capi acquistati presso il proprio domicilio oppure il ritiro gratuito  presso una qualsiasi delle Boutique Elena Mirò. E’ possibile navigare e acquistare sul nuovo portale da qualsiasi dispositivo (computer, smartphone, tablet).
A chi ama lasciarsi ispirare, il sito presenta i principali trend di stagione, gli abbinamenti più cool e i consigli delle fashion blogger (nella sezione editoriale "Stories of Friendship").


SHOPPING CURVY: ELENA MIRO' LANCIA LO SHOP ON LINE


Siamo tutte schiave dello shopping on line, c'è poco da fare: forse solo la mia bisnonna sarebbe stata lontana dal pc e avrebbe fatto acquisti dalla sua sarta di fiducia. Noi no, siamo lì a scandagliare la rete per trovare l'abito curvy dei nostri sogni. Ebbene oggi ho questa notizia: Elena Mirò lancia il negozio virtuale www.elenamiro.com
Attraverso lo shop online, il marchio agiunge una nuova importante vetrina ai 230 punti vendita monomarca già presenti sul territorio italiano e internazionale.
L'acquisto è facile e piacevole, con la possibilità di ottimizzare la propria ricerca per elementi di stile, colore o prezzo. Il sito è perfettamente integrato con la rete di punti vendita e permette  di scegliere tra il recapito dei capi acquistati presso il proprio domicilio oppure il ritiro gratuito  presso una qualsiasi delle Boutique Elena Mirò. E’ possibile navigare e acquistare sul nuovo portale da qualsiasi dispositivo (computer, smartphone, tablet).
A chi ama lasciarsi ispirare, il sito presenta i principali trend di stagione, gli abbinamenti più cool e i consigli delle fashion blogger (nella sezione editoriale "Stories of Friendship").

mercoledì 21 maggio 2014

SHOOTING// CURVY OUTFIT: SPARATI LE POSE CON IGIGI FLORA VIOLET

Ho spesso discusso -argomentando più o meno enfaticamente- sulla distinzione fashion blogger-modella cambiando opinione in base al singolo caso, alla blogger X o Y, o al prodotto in sé. Scusa che differenza fa? Ti spari le pose per mostrare scarpe e vestiti, quindi fai la modella! Beh no, non è proprio così: io faccio un altro mestiere principalmente, poi a corollario capita anche che mi metta con i piedoni ancorati al fondale bianco di un set e mi faccia fotografare (continuando a preferire prati, rive di fiumi, cortili di case, il mio giardino-terrazzo-orto, e la strada). 
Questo non vuol dire che io sia una modella, anche perché con queste espressioni naturali e plastiche mi licenzierebbero dopo uno shooting, credo! La differenza sta nell'arrivabile: io sono la ragazzotta della porta accanto con la mia tg 48 e i capelli arruffati dal colore indefinibile, la modella è là, sul piedistallo. La modella non scrive di ciò che indossa, io principalmente faccio quello. Basta questo. Basta vedere le mie pose.

 
Sarà anche avanguardia pura il fiore a primavera, ma questo maxi dress Igigi by Yuliya Raquel si chiama Flora Violet e mi piace parecchio perché: 1) è viola - mio colore preferito ever; 2) è morbido ma leggero; 3) ti fa sentire non troppo in tiro anche se è lungo!





Editing Marco Distaso
Dress: Igigi by Yuliya Raquel
Makeup: Pupa Milano

SHOOTING// CURVY OUTFIT: SPARATI LE POSE CON IGIGI FLORA VIOLET

Ho spesso discusso -argomentando più o meno enfaticamente- sulla distinzione fashion blogger-modella cambiando opinione in base al singolo caso, alla blogger X o Y, o al prodotto in sé. Scusa che differenza fa? Ti spari le pose per mostrare scarpe e vestiti, quindi fai la modella! Beh no, non è proprio così: io faccio un altro mestiere principalmente, poi a corollario capita anche che mi metta con i piedoni ancorati al fondale bianco di un set e mi faccia fotografare (continuando a preferire prati, rive di fiumi, cortili di case, il mio giardino-terrazzo-orto, e la strada). 
Questo non vuol dire che io sia una modella, anche perché con queste espressioni naturali e plastiche mi licenzierebbero dopo uno shooting, credo! La differenza sta nell'arrivabile: io sono la ragazzotta della porta accanto con la mia tg 48 e i capelli arruffati dal colore indefinibile, la modella è là, sul piedistallo. La modella non scrive di ciò che indossa, io principalmente faccio quello. Basta questo. Basta vedere le mie pose.

 

martedì 20 maggio 2014

SOLARI NUXE: SOTTO IL SOL CON GIACINTO E KAU

Maggio è il mese di sbarramento, termine che mi ha sempre fatto timore ma che rende perfettamente l'idea dell'esame, della prova: se sarai bravo, passerai, altrimenti verrai rimandato e vivrai la spiaggia come un'atroce penitenza -la vacanza in generale può diventarlo,ovvio, ma se vai in montagna è naturale tu abbia le magagne bianco latte coperte. Meglio prepararsi e affrontare di petto la stagione: prendi il beauty e analizza se hai tutto l'occorrente per poterti "scoperchiare" in tutta agiatezza emotiva per la tintarella. Una cosa fondamentale: no ai drammi, che tanto non è che sul bagnasciuga sono tutti lì a guardarci l'adipe localizzato! 

Abbronzati e profumati di paradiso. Sto testando due linee di solari che meritano decisamente, ma per ora mi concentrerò su Nuxe, marchio francese leader nella cosmesi, che ha deciso di lanciare in grande stile la sua linea Sun con quattro fattori di protezione (10-20-30-50) un doposole e due autoabbronzanti. 
Puoi andare al mare, in piscina, in montagna, alle terme, al lago o al fiume: basta che porti Giacinto e Kau. E non sono due amici. Questi prodotti mi avevano già conquistata alla prima applicazione durante la loro presentazione : la texture è ultra leggera (mica come certi copertoni pastosi) e donano immediatamente un aspetto satinato e levigato, proprio come si presenta la pelle dopo una giornata di mare, avete presente? 
E poi il profumo: spalmarsi i solari Nuxe è un'esperienza sensoriale pazzesca, ed è tutto merito degli ingredienti, che solo a nominarli ti evocano cose belle; contengono giacinto d'acqua che lascia la pelle morbida e ultra idratata, fiore di kau, che allevia la sensazione di calore e ha un'azione anti-ossidante di origine naturale e -per le più "tintarella di luna" come me- polvere di semi di carruba, capace di stimolare la melanogenesi...capito? Si auto attiva l'abbronzatura!


Attualmente nel mio beauty case e in fase di test sulla pelle delicata e color milk della sottoscritta ci sono: l’Emulsione Fondente Autoabbronzante Viso che aiuta a mantenere un colorito dorato e naturale tutto l’anno e non lascia le striature gialle sulle federe del cuscino; la Crema Fondente Viso SPF 50 che evita le ustioni, che svolge un’azione anti-età e protegge dalle macchie cutanee; per la prima volta, nonostante la protezione così elevata, non mi ritrovo con la faccia color puffo sbiadito, unta, e con uno strato spesso di crema. Il Latte Spray Viso e Corpo SPF 20 è il compagno di avventure perchè è ideale per conciliare relax e movimento sotto il sole: io nuoto molto, faccio passeggiate e mi arrampico sugli scogli per spiare i pescatori, quindi necessito di nebulizzate di freschezza e benessere in ogni dove.
E infine le microperle immerse nella dolcezza dei fiori e della vaniglia, che non invade, ma lascia la scia e il luccichio appena accennato: Hiule Prodigeuse di Nuxe è un olio multifunzione da spruzzare su viso, corpo e capelli -ti ci fai il bagno in pratica, come faccio io- per nutrire-riparare-idratare-profumare-far brillare. Il paradiso vero!








SOLARI NUXE: SOTTO IL SOL CON GIACINTO E KAU

Maggio è il mese di sbarramento, termine che mi ha sempre fatto timore ma che rende perfettamente l'idea dell'esame, della prova: se sarai bravo, passerai, altrimenti verrai rimandato e vivrai la spiaggia come un'atroce penitenza -la vacanza in generale può diventarlo,ovvio, ma se vai in montagna è naturale tu abbia le magagne bianco latte coperte. Meglio prepararsi e affrontare di petto la stagione: prendi il beauty e analizza se hai tutto l'occorrente per poterti "scoperchiare" in tutta agiatezza emotiva per la tintarella. Una cosa fondamentale: no ai drammi, che tanto non è che sul bagnasciuga sono tutti lì a guardarci l'adipe localizzato! 

Abbronzati e profumati di paradiso. Sto testando due linee di solari che meritano decisamente, ma per ora mi concentrerò su Nuxe, marchio francese leader nella cosmesi, che ha deciso di lanciare in grande stile la sua linea Sun con quattro fattori di protezione (10-20-30-50) un doposole e due autoabbronzanti. 
Puoi andare al mare, in piscina, in montagna, alle terme, al lago o al fiume: basta che porti Giacinto e Kau. E non sono due amici. Questi prodotti mi avevano già conquistata alla prima applicazione durante la loro presentazione : la texture è ultra leggera (mica come certi copertoni pastosi) e donano immediatamente un aspetto satinato e levigato, proprio come si presenta la pelle dopo una giornata di mare, avete presente? 
E poi il profumo: spalmarsi i solari Nuxe è un'esperienza sensoriale pazzesca, ed è tutto merito degli ingredienti, che solo a nominarli ti evocano cose belle; contengono giacinto d'acqua che lascia la pelle morbida e ultra idratata, fiore di kau, che allevia la sensazione di calore e ha un'azione anti-ossidante di origine naturale e -per le più "tintarella di luna" come me- polvere di semi di carruba, capace di stimolare la melanogenesi...capito? Si auto attiva l'abbronzatura!


venerdì 16 maggio 2014

CAUDALIE, IL PROFUMO DIVINO CON DUE ROSE, PEPE E VANIGLIA

Ogni profumo è una storia d’amore. Se non altro tra il naso e il mio polso che si sfregano continuamente con il primo che annusa il secondo e lo vorrebbe sempre vicino, appiccicato, per poterne sentire la pelle intrisa di fragranza, quella del momento, quella che descrive una stagione, un ricordo, una sensazione.
Caudalie (di cui vi avevo parlato anche qui) ha sempre in serbo una colonna -non sonora ma olfattiva- di sottofondo per i miei racconti. Questa volta mi ha catapultata in seconda liceo a Lione –città magnifica come trovo che sia ogni città attraversata da un fiume, perlopiù francese- in viaggio scambio culturale; con noi c’era Caroline, l’insegnante parisienne che adoravo per il basco e i turbanti che sfoggiava con garbo incredibile, e per il profumo. Il profumo della prof era una sintesi vellutata, accennata ma persistente e definita, che quando arrivava la sentivi dall’androne delle scale con quella scia fresca, pulita, soffice.


Ho tolto il tappo di Parfum Divin di Caudalie e… Boooonjour Elenoire comme ça va? Ecco, quel profumo che non ho mai trovato perché Me lo faccio fare  solo en France con le essenze che amo, io me lo sono vaporizzato oggi.  C’è dentro un mondo di sentori e di note: due rose, una dal Marocco e una dalla Bulgaria, pompelmo, cedro, vaniglia rara dell’Uganda, pepe rosa e muschio. L’ho vaporizzato sul polso, così come si fa di solito, ed è nato l’amore: sono due ore che continuo ad appiccicarmi il naso alla pelle, non ne posso fare a meno. Parfum Divin è davvero divino –anche nel packaging- e hanno fatto bene a chiamarlo così. L’alternativa sarebbe stata Caroline, ma avrei capito solo io.

Di divinamente non c’è solo il profumo, ci sono anche Huile Divine, un olio delicatissimo per viso, corpo e capelli, e Jambes Divines, un fluido che sembra cioccolata ma che in realtà è una crema colorata da spalmare su gambe, braccia, e decolletè, per essere leggermente abbronzate anche se la pelle è chiarissima (si lava via subito con una doccia senza lasciare traccia!)






Special tks to Silviacuginistudio Milano

CAUDALIE, IL PROFUMO DIVINO CON DUE ROSE, PEPE E VANIGLIA

Ogni profumo è una storia d’amore. Se non altro tra il naso e il mio polso che si sfregano continuamente con il primo che annusa il secondo e lo vorrebbe sempre vicino, appiccicato, per poterne sentire la pelle intrisa di fragranza, quella del momento, quella che descrive una stagione, un ricordo, una sensazione.
Caudalie (di cui vi avevo parlato anche qui) ha sempre in serbo una colonna -non sonora ma olfattiva- di sottofondo per i miei racconti. Questa volta mi ha catapultata in seconda liceo a Lione –città magnifica come trovo che sia ogni città attraversata da un fiume, perlopiù francese- in viaggio scambio culturale; con noi c’era Caroline, l’insegnante parisienne che adoravo per il basco e i turbanti che sfoggiava con garbo incredibile, e per il profumo. Il profumo della prof era una sintesi vellutata, accennata ma persistente e definita, che quando arrivava la sentivi dall’androne delle scale con quella scia fresca, pulita, soffice.


Ho tolto il tappo di Parfum Divin di Caudalie e… Boooonjour Elenoire comme ça va? Ecco, quel profumo che non ho mai trovato perché Me lo faccio fare  solo en France con le essenze che amo, io me lo sono vaporizzato oggi.  C’è dentro un mondo di sentori e di note: due rose, una dal Marocco e una dalla Bulgaria, pompelmo, cedro, vaniglia rara dell’Uganda, pepe rosa e muschio. L’ho vaporizzato sul polso, così come si fa di solito, ed è nato l’amore: sono due ore che continuo ad appiccicarmi il naso alla pelle, non ne posso fare a meno. Parfum Divin è davvero divino –anche nel packaging- e hanno fatto bene a chiamarlo così. L’alternativa sarebbe stata Caroline, ma avrei capito solo io.

Di divinamente non c’è solo il profumo, ci sono anche Huile Divine, un olio delicatissimo per viso, corpo e capelli, e Jambes Divines, un fluido che sembra cioccolata ma che in realtà è una crema colorata da spalmare su gambe, braccia, e decolletè, per essere leggermente abbronzate anche se la pelle è chiarissima (si lava via subito con una doccia senza lasciare traccia!)






Special tks to Silviacuginistudio Milano

giovedì 15 maggio 2014

SOCIAL COMMERCE: QUI SI TROVANO COSE TROPPO GIUSTE!

Avevo avuto la giusta intuizione quando vi avevo parlato del social commerce Addvert perché è subito dipendenza. Il fatto è che mi piace tutto. Su Addvert si possono trovare dei pezzi davvero meravigliosi: capi delle ultime collezioni di brand ultra noti, articoli luxury (soprattutto borse fantastiche), designer emergenti, limited edition e accessori high tech da nerd but cool!




Ho pensato che fosse il caso di crearmi un profilo su questo social commerce, e di seguire altri utenti che avessero condiviso sulla loro pagina Addvert articoli che mi hanno fatto venire gli occhi a cuore. Se ci pensate, il meccanismo con cui funziona la vendita è gratificante per tutti i soggetti presenti su questa piattaforma: io segnalo un abito perché mi piace, tu lo vedi, lo condividi e lo compri pagandolo meno, e sul mio conticino salgono le monetine. Dovrei stringerti la mano, ma probabilmente poi, dopo qualche tempo, qualcuno vorrebbe stringerla a me perché ho acquistato quel paio di occhiali da sole condivisi da un mio follower che ci ha guadagnato.




Se volete creare un profilo sul social commerce Addvert click QUI. Dai, seguiamoci no?

SOCIAL COMMERCE: QUI SI TROVANO COSE TROPPO GIUSTE!

Avevo avuto la giusta intuizione quando vi avevo parlato del social commerce Addvert perché è subito dipendenza. Il fatto è che mi piace tutto. Su Addvert si possono trovare dei pezzi davvero meravigliosi: capi delle ultime collezioni di brand ultra noti, articoli luxury (soprattutto borse fantastiche), designer emergenti, limited edition e accessori high tech da nerd but cool!


giovedì 8 maggio 2014

CHIE MIHARA FW 14-15. #LEVOGLIOTUTTE

Precise sono le caratteristiche delle scarpe -con tacco- che ho amato nei secoli dei secoli, amen: tacco grosso preferibilmente quadrato, punta tonda o comunque tondeggiante e parecchio smussata, colore a profusione (anche ad cazzum) e quel particolare che ti facesse dire "innovative, ma anche quelle della mia bisnonna erano così...".
Ecco servita la risposta ad una domanda che nemmeno mi sono sforzata di scrivere prima, ma che metterò nero su bianco adesso: perchè ti piacciono le scarpe di Chie Mihara? Eh, ora evito di rispondere perché l'ho già fatto (ho solo invertito logica e sintassi), e quando ho scoperto che ad un pressday di presentazione di diverse collezioni per la prossima stagione invernale avrei trovato anche Chie Mihara, mi si sono illuminati gli occhi con mille stelline e mi sono gasata un sacco!

Nella collezione autunno inverno Chie Mihara 2014-15 puoi metterti ai piedi tre decadi, così d'amlbè: puoi fare la diva di Hollywood degli anni '50 con la décolleté dalla stampa a pois black and white abbinata al tacco tondeggiante, o scegliere il camoscio rosso rubino; puoi decidere di essere sixties e volere i bottoni dorati o neri laccati che si mixano a tacchi colorati, fluo (vedi meravigliosa scarpa della prima foto con tacco verde lime) o stampa fantasia; puoi fare l'alternativa della scena underground anni 70 con le immancabili francesine stringate (#levogliotutte) con pelle e tessuto intrecciati nei colori autunnali -bellissimi, su tutti, il cuoio e il verde bottiglia!










Tutti i modelli della collezione Chie Mihara FW 14-15




Fermi tutti, c'è un'altra cosa che vi voglio dire (di cui ve ne potrà fregare di meno, ma vista la novità proposta dalla designer spagnola...): ho sempre detestato le scarpe da sposa, così banali, così tutte estremamente uguali ed inutilizzabili già il giorno dopo il matrimonio, così dannatamente scomode; da oggi ho cambiato idea e le amo. Guardare sotto, please!

Chie Mihara wedding



Photo Eleonora Lanzetti @guapitatondita

CHIE MIHARA FW 14-15. #LEVOGLIOTUTTE

Precise sono le caratteristiche delle scarpe -con tacco- che ho amato nei secoli dei secoli, amen: tacco grosso preferibilmente quadrato, punta tonda o comunque tondeggiante e parecchio smussata, colore a profusione (anche ad cazzum) e quel particolare che ti facesse dire "innovative, ma anche quelle della mia bisnonna erano così...".
Ecco servita la risposta ad una domanda che nemmeno mi sono sforzata di scrivere prima, ma che metterò nero su bianco adesso: perchè ti piacciono le scarpe di Chie Mihara? Eh, ora evito di rispondere perché l'ho già fatto (ho solo invertito logica e sintassi), e quando ho scoperto che ad un pressday di presentazione di diverse collezioni per la prossima stagione invernale avrei trovato anche Chie Mihara, mi si sono illuminati gli occhi con mille stelline e mi sono gasata un sacco!

Nella collezione autunno inverno Chie Mihara 2014-15 puoi metterti ai piedi tre decadi, così d'amlbè: puoi fare la diva di Hollywood degli anni '50 con la décolleté dalla stampa a pois black and white abbinata al tacco tondeggiante, o scegliere il camoscio rosso rubino; puoi decidere di essere sixties e volere i bottoni dorati o neri laccati che si mixano a tacchi colorati, fluo (vedi meravigliosa scarpa della prima foto con tacco verde lime) o stampa fantasia; puoi fare l'alternativa della scena underground anni 70 con le immancabili francesine stringate (#levogliotutte) con pelle e tessuto intrecciati nei colori autunnali -bellissimi, su tutti, il cuoio e il verde bottiglia!



lunedì 5 maggio 2014

OUTFIT// IL SORRISO DI PLASTICA DIVENTO' AUTENTICO

Secondo voi l'abito il monaco lo fa o no? E poi, un'abito -ma anche solo un accessorio o un outfit nel suo complesso- può essere il trasferimento emotivo su stoffa di uno stato d'animo? Secondo me sì, a patto che non si entri nel dettaglio (ndr vedi stampa della maglia).
Arriva in questo istante il momento confessione: quando sono tranquilla e mediamente allegra mi liscio i capelli e mi trucco precisa, quando sono in modalità "spacco il mondo", i capelli li lascio mossi, selvaggi, che dove vanno vanno tanto chissenefregaoh, e il trucco è abbozzato, giusto il minimo necessario per uscire senza pieeghe del cuscino sulla faccia eds evitare l'effetto occhio a triglia. Poi ci sono le giornate della stanchezza, quelle di una festività a caso alla quale non seguirà necessariamente un ponte (io al massimo faccio quello sul Po, di ponte), quelle in cui non hai voglia di truccarti e ti si rompe  -puta realisticamente caso- la caldaia e non ti puoi conciare in nessun modo. E' lì che decidi di afferrare un elastico e raccogliere i capelli in una crocchia salva freschezza e inforcare gli occhiali da sole per occultare l'assenza totale di trucco.
Con la stessa flemma catartica delle giornate di festa, indossi un sorriso (anche finto e di plastica va bene, non guardiamo il sottile), una t shirt con il cane che rappresenta anch'esso il tuo stato d'animo, e degli accessori a caso, che non centrino nulla con tutto il resto. Perchè oggi va così.
Alla fine arrivi alla festa di paese dove saluti gli amici e compri il sacchettino di carta con i chiseux (frittelle con la scorza di limone, arancia e uvetta, ricoperte di zucchero), ascolti una versione blues di 40 anni dei Modena City Ramblers (ci stava era il 1 Maggio) e torni a casa pensando a quando, baldanzosa e con il gonnellone, quella canzone la saltellavi. Il sorriso di plastica diventò autentico.



curvy outfit rock





Ph Marco Distaso
My outfit:
dress: Paola Joy
t shirt: Hm
gilet borchie: Fiorella Rubino
orecchini e anello: Camaieu
orologio: Hoops
calzini: Hm
shoes: Keds
occhiali: Lamù Vintage