mercoledì 30 luglio 2014

A MANTOVA CI SANNO FARE NON SOLO COI TORTELLI

Io che spesso ho paragonato Mantova a Pavia o Cremona o Piacenza e, altrettanto spesso l’ho utilizzata come misura per dare una spiegazione al fatto che i Gonzaga tirassero più dei Longobardi e dei Visconti messi assieme, ora ce l’ho fatta. E ho capito. Facile, anzi proprio evidente: a Mantova ci sanno fare e valorizzano tutto quel che c’è dentro e fuori le mura della città, a Pavia ad esempio, dove la materia prima-culturale e artistica è dieci volte tanto, no.
Da Lombarda puoi capire che i tuoi corregionali la scelgano come meta per la gita fuori porta o che sia la location -quasi- preferita per le scolaresche seguite dalle prof di arte invasate con Mantegna; poi arrivi lì e tutte le volte sei quasi l’unica che parla italiano: il resto dei turisti sono tedeschi, inglesi, olandesi, belga, francesi, russi, arabi, australiani. Ok la vicinanza con il Lago di Garda sulle cui sponde si trasferisce mezzo nord Europa, ma Mantova ci mette del suo in ogni caso, questa è l’arma vincente.

E poi Mantova mi riporta all’infanzia, c’è poco da fare….



Tutto si concentra in tre piazze –poche è vero, ma sono inzuppate di storia e cultura- che lentamente ti portano al Castello e al Lago, e poi al Mincio, e poi ancora al Po.  Quando arrivi in Piazza Delle Erbe –il vero centro della città con i suoi portici e i suoi bar- scopri che ciò che sembra un battistero per via della forma rotonda è una chiesa e che un palazzo che solitamente vedi sul Canal Grande può essere anche qui perché un mercante lo aveva fatto costruire per sé, in cotto con le decorazioni in stile veneziano.
A Mantova stai per entrare a Palazzo Ducale, che altro non è che una città-palazzo perché comprende numerosi edifici, giardini, musei- e ti propongono anche di salire su un traghetto e di farti una crocierina sul Lago di Mezzo e sul Mincio che, si sa mai, si possano vedere ninfee e fiori di loto galleggiare indisturbati.
A Mantova i buffoni di corte hanno una casa splendida in cui vorrei vivere per tutta la vita, quella del Rigoletto di Verdi, e hanno anche il “Palazzo dei lucidi inganni”, quello in cui Federico II Gonzaga si andava a svagare, immerso nel bosco, incontrando l’amante ufficiale (ne aveva anche molte ufficiose). Lo ha chiamato Palazzo Te e lo ha riempito di miti e leggende, di Amore e Psiche.
A Mantova mangi bene e mangi autoctono.  Mi piace che al turista venga proposto il tortello con la zucca anziché la solita lasagna da menù fisso dozzinale;  come mi piace che ci sia Torta Sbrisolona in ogni negozio, anche in edicola tra un po’. Ci tengono a farti conoscere il territorio in tutto e per tutto.

A dire il vero non è un discorso Mantova-centrico, anche la provincia ne beneficia con il suo essere agreste allo stato puro. Prendete me: ho dormito  in un ex fienile, in una camera in cui ancora pavimento in cotto e soffitto con laterizi e travi gigantesche a vista erano originali del tempo; ho mangiato cose buonissime in una ex stalla e sono andata dal casaro che, tra una mungitura e l’altra, mi ha venduto l’amarone, il grana e lo yogurt con le pere appena fatto…


Rotonda di San Lorenzo

Casa del Mercante





Piazza Sordello
Interno Palazzo Ducale-Giardino dei Semplici

Rotonda di San Lorenzo
Castello di San Giorgio





Sfoglie con cioccolata, crema chantilly e zabaione della Trattoria Valverde- Barbasso MN
Formaggi Caseificio Corte d'Attila Nosedole MN

Tortelli di zucca e burro versato - Agriturismo Cà Guerriera Sustinente MN



Ph Eleonora Lanzetti

A MANTOVA CI SANNO FARE NON SOLO COI TORTELLI

Io che spesso ho paragonato Mantova a Pavia o Cremona o Piacenza e, altrettanto spesso l’ho utilizzata come misura per dare una spiegazione al fatto che i Gonzaga tirassero più dei Longobardi e dei Visconti messi assieme, ora ce l’ho fatta. E ho capito. Facile, anzi proprio evidente: a Mantova ci sanno fare e valorizzano tutto quel che c’è dentro e fuori le mura della città, a Pavia ad esempio, dove la materia prima-culturale e artistica è dieci volte tanto, no.
Da Lombarda puoi capire che i tuoi corregionali la scelgano come meta per la gita fuori porta o che sia la location -quasi- preferita per le scolaresche seguite dalle prof di arte invasate con Mantegna; poi arrivi lì e tutte le volte sei quasi l’unica che parla italiano: il resto dei turisti sono tedeschi, inglesi, olandesi, belga, francesi, russi, arabi, australiani. Ok la vicinanza con il Lago di Garda sulle cui sponde si trasferisce mezzo nord Europa, ma Mantova ci mette del suo in ogni caso, questa è l’arma vincente.

E poi Mantova mi riporta all’infanzia, c’è poco da fare….


martedì 29 luglio 2014

UN TUBINO A FIORI, LA PATTY TOY E IL LETTONE NEL FIENILE

"Che bello, guarda, c'è il lettone della nonna"
"Ohhhh ma io adoro camminare scalza sul pavimento gelido e ruvido"
" Queste luci, dalle finestre così piccine per soffitti così alti...sono meravigliose"
"Sai, ho portato il mio abito a tubino con i fiori e la mia mini bag...secondo me ci scatta la foto giusta!"

Ho parlato solo io mentre Marco già aveva tra le mani la reflx perché sapeva che tutto ciò che mi circondava sarebbe stato perfetto. Sono romantica con il tubino con silhouette in raso a fiori ultra leggero e morbido di Samash (anche questo capo è finito nella sezione Non ti mollo più dell'armadio insieme ai miei pezzi best) e la mia Patty Toy, la mini bag firmata Braintropy che si compone a vostro piacimento mixando liberamente corpo borsa e pattina di chiusura per creare la "vostra Patty", unica e speciale. Decori gioiello, inserti pizzo, ricami, tinte unite color block e laminate,  fantasie comics, pelli animalier, ed il tessuto gommato prodotto da Limonta S.p.A che, solo a toccarlo, non smetteresti mai.
 












Ph Marco Distaso
Location: Cà Guerriera- Sustinente MN

Abito: Smash
Borsa: Patty Toy Braintropy
Orologio. Hip Hop Thaiti

UN TUBINO A FIORI, LA PATTY TOY E IL LETTONE NEL FIENILE

"Che bello, guarda, c'è il lettone della nonna"
"Ohhhh ma io adoro camminare scalza sul pavimento gelido e ruvido"
" Queste luci, dalle finestre così piccine per soffitti così alti...sono meravigliose"
"Sai, ho portato il mio abito a tubino con i fiori e la mia mini bag...secondo me ci scatta la foto giusta!"

Ho parlato solo io mentre Marco già aveva tra le mani la reflx perché sapeva che tutto ciò che mi circondava sarebbe stato perfetto. Sono romantica con il tubino con silhouette in raso a fiori ultra leggero e morbido di Samash (anche questo capo è finito nella sezione Non ti mollo più dell'armadio insieme ai miei pezzi best) e la mia Patty Toy, la mini bag firmata Braintropy che si compone a vostro piacimento mixando liberamente corpo borsa e pattina di chiusura per creare la "vostra Patty", unica e speciale. Decori gioiello, inserti pizzo, ricami, tinte unite color block e laminate,  fantasie comics, pelli animalier, ed il tessuto gommato prodotto da Limonta S.p.A che, solo a toccarlo, non smetteresti mai.
 

martedì 22 luglio 2014

LECCA LECCA IN TESTA E OROLOGI HIP HOP TAHITI AL POLSO

Non sono espertissima in acconciature e, anche se ho i capelli molto lunghi che ben si prestano a cotonature e pinzate di ogni tipo, tendo spesso a cavarmela con la crocchia da "non ho voglia di pettinarmi, ciao", piuttosto che ingegnarmi con forcine ecc ecc- Anzi no, aspettate, c'è un accessorio che in realtà ti salva la vita: la fascia! Declinato nelle varianti foulard, turbante, fioccone e mondina style. Mai avrei però pensato che mi mettessero in testa due lecca lecca giganti, un foulard e un orologio! Ma Andrea Tisci ha potuto anche questo e mi ha realizzato questa "roba " in capo fuori dagli schemi e... a me piace un sacco!
Tutto questo per dirvi che Hip Hop -di cui vi parlo periodicamente- ha organizzato un summer party per il lancio dei nuovi e gommosini Hip Hop Tahiti ispirati alle calde atmosfere polinesiane. Grazie alla lavorazione, RPL® che permette di “affondare” il tessuto all’interno del silicone, questa volta sotto le ormai famose "pieghette" del cinturino troviamo coloratissimi foulard. Ovvio che ogni orologio è unico perchè realizzato con un particolare taglio del foulard no? Si capisce!
Nelle foto che seguono -oltre alla nuova collerzione Hip Hop- troverete del divertimento, puro e semplice; innaffiato da granite alla fragola- arancia e limone direttamente spillate a litri, e delle facce amiche!

Io ed Elena di The Little Dreamer







Io, Emanuela Pirrè
Andrea Tisci ed Elena Pittito
 






Ph by Elena Pititto, Emanuela Pirrè e @guapitatondita

LECCA LECCA IN TESTA E OROLOGI HIP HOP TAHITI AL POLSO

Non sono espertissima in acconciature e, anche se ho i capelli molto lunghi che ben si prestano a cotonature e pinzate di ogni tipo, tendo spesso a cavarmela con la crocchia da "non ho voglia di pettinarmi, ciao", piuttosto che ingegnarmi con forcine ecc ecc- Anzi no, aspettate, c'è un accessorio che in realtà ti salva la vita: la fascia! Declinato nelle varianti foulard, turbante, fioccone e mondina style. Mai avrei però pensato che mi mettessero in testa due lecca lecca giganti, un foulard e un orologio! Ma Andrea Tisci ha potuto anche questo e mi ha realizzato questa "roba " in capo fuori dagli schemi e... a me piace un sacco!
Tutto questo per dirvi che Hip Hop -di cui vi parlo periodicamente- ha organizzato un summer party per il lancio dei nuovi e gommosini Hip Hop Tahiti ispirati alle calde atmosfere polinesiane. Grazie alla lavorazione, RPL® che permette di “affondare” il tessuto all’interno del silicone, questa volta sotto le ormai famose "pieghette" del cinturino troviamo coloratissimi foulard. Ovvio che ogni orologio è unico perchè realizzato con un particolare taglio del foulard no? Si capisce!
Nelle foto che seguono -oltre alla nuova collerzione Hip Hop- troverete del divertimento, puro e semplice; innaffiato da granite alla fragola- arancia e limone direttamente spillate a litri, e delle facce amiche!

Io ed Elena di The Little Dreamer

venerdì 18 luglio 2014

SHOW COOKING MILANO: CIU' CIU' MI HA MESSO IN CUCINA CON AMBRA ROMANI

Io ho diversi quadernetti vintage sui quali annoto le ricette. Possono essere pietanze ricercate cucinate in tv dallo chef più fico del momento, oppure essere la ricetta di famiglia tramandata da Guapy-pitecus in poi, o ancora le ricette che invento io al momento e che poi, una volta mangiate, valgono la pena di essere ricordate e scritte da qualche parte per poterle rifare. Mi piace sporcare fornelli, pentolini, mixer, frullatori, grattugie, colini, coltelli: ci trovo gusto e non è vero che “è meglio prendere la roba già pronta perché è più pratica, non sporchi, non ungi e bla bla bla…”. Che cacchio ce l’avete a fare la cucina? Potevate scegliere una casa con un bel mobiletto con su un fornelletto da campeggio per le emergenze e via!
Certo non immaginavo di avere a disposizione una cucina immensa con tutti gli utensili possibili, il grembiulino e la cuffiona, i vini Ciù Ciù autoctoni biologici delle Marche, una chef “amica di curve” come Ambra Romani che ti spiega i procedimenti e ti dice “ Guapy il sac a poche fallo roteare di più; qui è meglio lo zest di lime perché il gambero di San Remo vuole l’acidulo delicato e profumato ok?”, e i commensali che si leccano i baffi. Non immaginavo, ma è accaduto e mi sono divertita. Non poco, no, proprio tantissimo...



Mercoledì, sotto un tramonto pazzesco, sono arrivata sui navigli di Milano e lì, in un cortile di una ex fonderia, rivestito di verde edera e arredato con salottini in ferro battuto bianco, sono stata ospite di Ciù Ciù per lo Show Cooking più godereccio del creato. Ho imparato che Pecorino può essere anche un vino e non solo un formaggio, ho scoperto che lo spumante Ciù Ciù (che si chiama Le Merlettaie proprio per celebrare le intrecciatrici marchigiane) non mi si piazza sullo stomaco a fare compagnia all’ernia iatale, e ho capito che anche io che “Preferisco il rosso, magari dolce, tipo…mi dai una boccia di Sangue di Giuda gelato?” posso comprendere cosa ci sia dietro un vino. Come te lo spiega Luca Gardini però. Gardini è il campione del mondo di sommerlier e ti racconta di note e sentori in modo easy, come alle scuole elementari, e fa bene perché così arriva a tutti e apre questo mondo fatto di decantate e annusate un po’ a tutti!

Ho cucinato bene, bevuto meglio, mangiato pure.




Paccheri ripieni di ricotta e melanzane con pangrattato al pomodoro su fondo di piselli e zucchine - PRESTO LA RICETTA

Muffin di pollo allo zafferano con vellutata di piselli e crema di crescenza  PRESTO LA RICETTA...



Gazpacho di melone speziato con gambero di San Remo marinato al lime e finocchio croccante


 Ph Marco Distaso e instagrammate mie ai fornelli

Tks to Ciù Ciù Winery, Goodlovers