mercoledì 18 dicembre 2013

ABITO LUNGO DI PIZZO NERO: CHIAMATEMI DONNA GUAPI'

Quando ho scattato queste foto indossavo un abito lungo nero in pizzo, le Dr Martens ai piedi (prese 12 anni or sono, riesumate lo scorso anno), uno scalda collo-cappuccio in lana e il bracciale GuapyPam a cui tengo particolarmente, realizzato da me dalla dolcissima Valentina andkisstheviolet, ed ho pensato a una cosa: le foto saranno in bianco e nero. Punto. E' la loro naturale e ovvia connotazione.
Poi ho pensato ad altre due cose:
non mi vesto MAI in total black (anche se le Dr Martens sono viola, unico colore pervenuto);
questo outfit mi ricorda molto le donne del sud (va beh, non Monicà negli spot di D&G). Chiamatemi Donna Guapì!

Detto questo: sembra un post dal titolo "Giornate senza colore". Eppure ne è stata una giornata piena. Sono uscita così, mettendomi solo un cardigan e il giubbotto per evitare l'assideramento, e ho visto tantissimi colori: quelli delle bancarelle, dei dolci, delle luminarie, dei volti, dei pacchetti regalo, delle vetrine, delle commesse vestite tutte uguali (anche con le corna della renna in testa), delle stringate maschili che mi ha regalato Marco (e che mi impacchetterà ugualmente perché io le possa scartare), degli amici, delle cosine buone da mangiare, dei cagnolini a passeggio (sono in fissa!).
Altro che giornata in bianco e nero!
















Guapy PAM come le iniziali incise nel cuore
Photo by Marco Distaso


My outfit:
maxidress in pizzo: Asos Curve
shoes: Dr.Martens
manicotti: Luxury
cappuccio in lana: Terranova
orologio: Hip Hop
bracciale GuapyPam: And Kiss The Violet
bracciale "good luck": Too Late

ABITO LUNGO DI PIZZO NERO: CHIAMATEMI DONNA GUAPI'

Quando ho scattato queste foto indossavo un abito lungo nero in pizzo, le Dr Martens ai piedi (prese 12 anni or sono, riesumate lo scorso anno), uno scalda collo-cappuccio in lana e il bracciale GuapyPam a cui tengo particolarmente, realizzato da me dalla dolcissima Valentina andkisstheviolet, ed ho pensato a una cosa: le foto saranno in bianco e nero. Punto. E' la loro naturale e ovvia connotazione.
Poi ho pensato ad altre due cose:
non mi vesto MAI in total black (anche se le Dr Martens sono viola, unico colore pervenuto);
questo outfit mi ricorda molto le donne del sud (va beh, non Monicà negli spot di D&G). Chiamatemi Donna Guapì!

Detto questo: sembra un post dal titolo "Giornate senza colore". Eppure ne è stata una giornata piena. Sono uscita così, mettendomi solo un cardigan e il giubbotto per evitare l'assideramento, e ho visto tantissimi colori: quelli delle bancarelle, dei dolci, delle luminarie, dei volti, dei pacchetti regalo, delle vetrine, delle commesse vestite tutte uguali (anche con le corna della renna in testa), delle stringate maschili che mi ha regalato Marco (e che mi impacchetterà ugualmente perché io le possa scartare), degli amici, delle cosine buone da mangiare, dei cagnolini a passeggio (sono in fissa!).
Altro che giornata in bianco e nero!







martedì 17 dicembre 2013

DRESS YOUR SMILE: IL SORRISO E' L'ACCESSORIO PIU' BELLO CHE HAI!

Puoi avere il vestito più bello del mondo, ma senza sorriso il tuo outfit sarà vagamente ibrido, anzi no, insignificante. Spesso, prima di uscire, ci "apparecchiamo" con vari (ed eventuali) accessori: collane, bracciali, cerchi da ginnastica ritmica ai lobi, borsettine, borsettone, occhiali griffati, tralasciando una cosa basilare, l'accessorio che non deve mancare mai: un bel sorriso.
E' con questa filosofia e questo spirito (che condivido) che Invisalign ha organizzato a Milano qualche giorno fa un incontro, un media tutorial con la fashion consultant LoveMimì:  Dress your smile nella bellissima cornice del concept store WMilano.
Non lo dico solo io, una ricerca sui consumatori commissionata da Invisalign a Human Highway, su un campione di 1000 uomini e donne tra i 25 e i 44 anni: le donne, rispetto agli uomini, hanno un vantaggio imprescindibile; il 49% degli intervistati, al primo appuntamento con una fanciulla, guarda il sorriso! Ragazze, tenete ben presente questa rivelazione (pensavate tutte che l'oggetto di attenzione fosse altro, magari sotto il collo, lo so!).
Per costruire un buon look è necessario azzeccare i colori, sentirsi a proprio agio, rispettare lo stile e la personalità che ci contraddistingue senza snaturarci, ma soprattutto sfoggiare un bel sorriso! 












DRESS YOUR SMILE: IL SORRISO E' L'ACCESSORIO PIU' BELLO CHE HAI!

Puoi avere il vestito più bello del mondo, ma senza sorriso il tuo outfit sarà vagamente ibrido, anzi no, insignificante. Spesso, prima di uscire, ci "apparecchiamo" con vari (ed eventuali) accessori: collane, bracciali, cerchi da ginnastica ritmica ai lobi, borsettine, borsettone, occhiali griffati, tralasciando una cosa basilare, l'accessorio che non deve mancare mai: un bel sorriso.
E' con questa filosofia e questo spirito (che condivido) che Invisalign ha organizzato a Milano qualche giorno fa un incontro, un media tutorial con la fashion consultant LoveMimì:  Dress your smile nella bellissima cornice del concept store WMilano.
Non lo dico solo io, una ricerca sui consumatori commissionata da Invisalign a Human Highway, su un campione di 1000 uomini e donne tra i 25 e i 44 anni: le donne, rispetto agli uomini, hanno un vantaggio imprescindibile; il 49% degli intervistati, al primo appuntamento con una fanciulla, guarda il sorriso! Ragazze, tenete ben presente questa rivelazione (pensavate tutte che l'oggetto di attenzione fosse altro, magari sotto il collo, lo so!).
Per costruire un buon look è necessario azzeccare i colori, sentirsi a proprio agio, rispettare lo stile e la personalità che ci contraddistingue senza snaturarci, ma soprattutto sfoggiare un bel sorriso! 


NATALE E' ANCORA QUESTO: PIVA PIVA E TRE BABBI NATALE IN FAMIGLIA

L'essere nata negli anni ottanta, e aver trascorso i miei primi sei anni di vita in quella decade, mi ha permesso di trascorrere Natali fantasmagorici, cose che i bambini del giorno d'oggi rischiano di perdere. Provo sinceramente pena, e un briciolo di tristezza, nel pensare che certe tradizioni (anche avvenimenti bislacchi) si siano perse.

Sono figlia unica (per giunta femmina), e questo comporta(va) una serie di favoritismi di default: genitori, nonni, zii, amici dei primi-dei secondi-dei terzi elencati, tutti al mio cospetto (facendo anche versetti e moine che ricordo ancora!).

Lo spettacolo aveva inizio intorno al 8 Dicembre con la preparazione dell'albero e del presepe, con la composizione delle ghirlande con le bacche rosse laccate e le fette di arancia secca, e l'illuminazione del portone d'ingresso. La capanna la si faceva con il legname della stufa, spruzzato di neve in bomboletta;  il muschio era quello che odorava di terra, che mio nonno portava dai boschi. Il Botanic non c'era, e anche senza alberelli in fibra ottica si stava bene lo stesso.





La maestra delle elementari ci faceva scrivere la letterina (e con quella poi, a seconda dei casi, valutava se fosse necessario l'intervento della psicologa), che poi veniva ritirata, imbustata, e consegnata ad ogni genitore alla fine della recita di Natale. Adesso la letterina la scrivono con l'ipad, inviandola con posta certificata all'addetto stampa di Santa Klaus.

Per decidere i menù delle feste (24 sera-25 pranzo-26 pranzo-31 sera-1 pranzo) la nonna prendeva il notes e scriveva la lista della spesa.
La spesa la si faceva nelle botteghe di paese, al massimo si andava "in città" ad acquistare i prodotti più particolari, quelli che ancora oggi mi sanno di vita vera: i formaggi del casaro amico di famiglia, il panettone e i ravioli del fornaio con la gobba, le acciughe sotto sale della vecchina che aspettava la mia nonna puntuale, come sempre, la mostarda con tanti mandarini piccanti per far piangere lo zio Gianni, e far ridere me. Altro che supel planzo all you can eat di Natale tutto compleso ventitle eulo!

E poi, se ci penso, era troppo divertente. Nel giro di una settimana vedevo tre o quattro babbi: il ragazzotto della Pro-Loco che arrivava con il carretto a portare i doni ai piccoli del paese, mio Zio Gianni che si vestiva da Babbo Natale con il loden verde, e alle quattro del mattino pigiva il mangianastri con Piva Piva l'oli d'uliva (ehm...va beh sono nordica) e Tu scendi dalle stelle. Persino mia mamma, che era andata a noleggiare il vestito rosso e bianco per portarmi l'ennesimo dono nei raduni di cuginetti, si prestava a fingere mal di testa e a disertare le festicciole...certo doveva fare la babba!
L'ultima volta hanno voluto esagerare, e gli è andata male: mamma e papà hanno fatto doppietta e pensavano di farmela bere. Ho riconosciuto gli occhi, ho sorriso, ho preso il mio pacchetto e ho fatto la foto con loro. Che babbi!

Ho provato a spiegare a mia cugina (5 anni) che sarebbe arrivato Babbo Natale e mi ha detto:"Ma smettila che è andato all'Iper, l'appuntamento è là!"




NATALE E' ANCORA QUESTO: PIVA PIVA E TRE BABBI NATALE IN FAMIGLIA

L'essere nata negli anni ottanta, e aver trascorso i miei primi sei anni di vita in quella decade, mi ha permesso di trascorrere Natali fantasmagorici, cose che i bambini del giorno d'oggi rischiano di perdere. Provo sinceramente pena, e un briciolo di tristezza, nel pensare che certe tradizioni (anche avvenimenti bislacchi) si siano perse.

Sono figlia unica (per giunta femmina), e questo comporta(va) una serie di favoritismi di default: genitori, nonni, zii, amici dei primi-dei secondi-dei terzi elencati, tutti al mio cospetto (facendo anche versetti e moine che ricordo ancora!).

Lo spettacolo aveva inizio intorno al 8 Dicembre con la preparazione dell'albero e del presepe, con la composizione delle ghirlande con le bacche rosse laccate e le fette di arancia secca, e l'illuminazione del portone d'ingresso. La capanna la si faceva con il legname della stufa, spruzzato di neve in bomboletta;  il muschio era quello che odorava di terra, che mio nonno portava dai boschi. Il Botanic non c'era, e anche senza alberelli in fibra ottica si stava bene lo stesso.



lunedì 16 dicembre 2013

OUTFIT CURVY: LE FARFALLE E IL CHIODO

Mi sento libera con due maglioni e un gilet borchiato. Non necessariamente il freddo si combatte con un piumone trapuntato addosso, chi l'ha detto? Amo gli strati, quei look un po' raffazzonati (a volte davvero messi insieme per caso, come viene-viene), pieni di contrasti, come possono essere le romantiche farfalle della mia gonna che coesistono senza problemi con le borchie del gilet taglio chiodo, indossato con un maxi pull di lana e le scarpe con il tacco. Finalmente mi sono decisa e ho messo il gilet di Fiorella Rubino della linea rock: un capo che mi accompagnerà trasversalmente in ogni stagione, già lo so!
Questo è un mix 'n match che a me piace parecchio, per una domenica senza pretese, se non la spesa di Natale (dopo aver tolto i tacchi e infilato i biker boots!)










My Outfit:
gilet: Fiorella Rubino
gonna: Ovs (vecchia collezione)
maglione: Lattementa
scarpe: Kiabi
sciarpa: Stefanel
occhiali da sole: Piazza Italia

OUTFIT CURVY: LE FARFALLE E IL CHIODO

Mi sento libera con due maglioni e un gilet borchiato. Non necessariamente il freddo si combatte con un piumone trapuntato addosso, chi l'ha detto? Amo gli strati, quei look un po' raffazzonati (a volte davvero messi insieme per caso, come viene-viene), pieni di contrasti, come possono essere le romantiche farfalle della mia gonna che coesistono senza problemi con le borchie del gilet taglio chiodo, indossato con un maxi pull di lana e le scarpe con il tacco. Finalmente mi sono decisa e ho messo il gilet di Fiorella Rubino della linea rock: un capo che mi accompagnerà trasversalmente in ogni stagione, già lo so!
Questo è un mix 'n match che a me piace parecchio, per una domenica senza pretese, se non la spesa di Natale (dopo aver tolto i tacchi e infilato i biker boots!)


mercoledì 11 dicembre 2013

UN NEGOZIO SHABBY CHIC: DAL BICCHIERE ALLA SCARPA DA TANGO

Quando scopro posti così prima di acquistare o fare regali, scatto tante foto. Lo faccio perché ho estremamente bisogno di ricordare luoghi che mi emozionano in qualche modo; lo faccio per vedere se anche a voi suscita ciò che ha provocato in me..."la tana del Bianconiglio!". Qualche giorno fa sono stata a Milano e ho scoperto WMilano, un concept store in cui si possono acquistare articoli per la casa, per la persona e per pura felicità. 
Entri e ne cogli già la particolarità: un giardino di nespoli e gelsomini, con tavolini e sedie in ferro battuto dove puoi anche sederti e lavorare con il wifi gratuito. Non resisti, ed è ovvio, varchi la porta d'ingresso e ti si palesa davanti agli occhi un mondo colorato e variegato. Che tu stia cercando il servizio da tè shabby chic da regalare all'amica, la scarpa da tango per cimentarti con il casqué, cache-pot, lanterne da giardino, occhiali realizzati a mano da artigiani veneziani, saponi profumatissimi, gioielli pezzi unici, teli per il bagno, cuscini a forma di giganteschi sassi o gabbiette di uccellini in plexy, non importa...tanto da WMilano trovi tutto. Ho trascorso qui circa un'ora e ho ripetuto almeno quarantasette volte: "E' meraviglioso."











Photo by Eleonora Lanzetti


UN NEGOZIO SHABBY CHIC: DAL BICCHIERE ALLA SCARPA DA TANGO

Quando scopro posti così prima di acquistare o fare regali, scatto tante foto. Lo faccio perché ho estremamente bisogno di ricordare luoghi che mi emozionano in qualche modo; lo faccio per vedere se anche a voi suscita ciò che ha provocato in me..."la tana del Bianconiglio!". Qualche giorno fa sono stata a Milano e ho scoperto WMilano, un concept store in cui si possono acquistare articoli per la casa, per la persona e per pura felicità. 
Entri e ne cogli già la particolarità: un giardino di nespoli e gelsomini, con tavolini e sedie in ferro battuto dove puoi anche sederti e lavorare con il wifi gratuito. Non resisti, ed è ovvio, varchi la porta d'ingresso e ti si palesa davanti agli occhi un mondo colorato e variegato. Che tu stia cercando il servizio da tè shabby chic da regalare all'amica, la scarpa da tango per cimentarti con il casqué, cache-pot, lanterne da giardino, occhiali realizzati a mano da artigiani veneziani, saponi profumatissimi, gioielli pezzi unici, teli per il bagno, cuscini a forma di giganteschi sassi o gabbiette di uccellini in plexy, non importa...tanto da WMilano trovi tutto. Ho trascorso qui circa un'ora e ho ripetuto almeno quarantasette volte: "E' meraviglioso."

lunedì 9 dicembre 2013

CURVY OUTFT INVERNALE: ED E' SUBITO YETI TEENAGER

Quelle giornate di sole e cielo terso che ti fan venir voglia di non pensare alla spesa del sabato e di dire "No al Centro Commerciale e sì alla passeggiata all'aria aperta", quelle giornate-invernali-in cui la passeggiata con 2 gradi e mezzo ti serve per mantenere la pelle giovane, semplicemente perché la pelle non te la senti più. Tutto è ibernato, compreso il naso, ridotto ad una patatina novella congelata!
Io non capisco (pur ammirandole, lo ammetto!) come fanno quelle signore impeccabili con lo stiletto, le calze di pizzo e il visone corto in vita a sopravvivere. Si scaldano solo nella zona reggiseno e ombelico? E le altre parti del corpo? 
No, no signore, io non ce la faccio e, anche se mi rendo perfettamente conto di dimostrare sedici anni andando in giro così, me ne infischio e mi copro. Faccio lo yeti teenager, e allora?
Con queste giornate ho bisogno dei leggins pesanti, degli stivali con il pelo, del paraorecchi con la stella alpina e del maglione di lana lungo e largo.








My outfit
dress borchie: Zalando
maglione: Kiabi
giubbotto in felpa: Asos Curve (collezione passata)
sciarpa: Alcott
stivali: Karma of Charme
paraorecchi: Canadian
borsa in lana: United Colors of Benetton

CURVY OUTFT INVERNALE: ED E' SUBITO YETI TEENAGER

Quelle giornate di sole e cielo terso che ti fan venir voglia di non pensare alla spesa del sabato e di dire "No al Centro Commerciale e sì alla passeggiata all'aria aperta", quelle giornate-invernali-in cui la passeggiata con 2 gradi e mezzo ti serve per mantenere la pelle giovane, semplicemente perché la pelle non te la senti più. Tutto è ibernato, compreso il naso, ridotto ad una patatina novella congelata!
Io non capisco (pur ammirandole, lo ammetto!) come fanno quelle signore impeccabili con lo stiletto, le calze di pizzo e il visone corto in vita a sopravvivere. Si scaldano solo nella zona reggiseno e ombelico? E le altre parti del corpo? 
No, no signore, io non ce la faccio e, anche se mi rendo perfettamente conto di dimostrare sedici anni andando in giro così, me ne infischio e mi copro. Faccio lo yeti teenager, e allora?
Con queste giornate ho bisogno dei leggins pesanti, degli stivali con il pelo, del paraorecchi con la stella alpina e del maglione di lana lungo e largo.

venerdì 6 dicembre 2013

MYBOSHI TU MI SFIDI. E CUFFIA IN LANA CON PON PON SIA!

Il fai da te è una pratica che mi appartiene, mi appassiona. Ora, sgomberiamo il campo da fraintendimenti: mi è sempre piaciuto realizzare gingilli e bijoux con perline e oggetti di recupero,  destreggiarmi nel carteggio e decoupage di scatoline, latte e mobili; c'è stato persino il mio "periodo sartina", ma dal lavoro a maglia ho sempre mantenuto le debite distanze. Vedevo le mani iper veloci di mia nonna, prima, e di mia madre poi, mentre sferruzzavano in qualsiasi circostanza: punto a mezza maglia alta, punto a catenella, anche sul bus o durante il filmone strappa lacrime. 
Chissà perché di questa mancanza di fiducia nelle mie capacità nel crochet? Non l'ho mai capito! Poi, qualche giorno addietro, vengo contattata per un'iniziativa carina: Eleonora avrai a disposizione tre gomitoli di lana colorata, un uncinetto numero 6, un libro di istruzioni e tutti i modelli di Boshy da poter realizzare!
Panico e paura! Io? Lo devo fare io?
Sì, in 90-120 min di tempo
Risata isterica...Ok, apro il kit inviatomi da MyBoshi e scopro che non importa quanto tu sia impedita, l'uncinetto ti catturerà; ogni istante libero sarà buono per portare a compimento la tua missione: Berretto di lana colorata con pon pon home made capitolo primo.



Galvanizzata e già in crisi d'astinenza da boshy, ho scoperto che è facilissimo anche reperire il kit, gli schemi per realizzare i vari modelli, i tutorial e la lana di centinaia di colori.

Si "compone" il kit sul sito MyBoshi: selezioni il modello di cuffia da realizzare, scegli i colori, stampi la pagina e vai in uno dei punti vendita My Boshi a ritirare kit e istruzioni (costo 12,99€).



Non ridete, lo hanno inventato due ometti amanti dello sferruzzo!

Il mio kit per realizzare il boshi





     And the winner is GUAPYYYYY (con la preziosa collaborazione di mamma Angela e papà Pierangelo)