mercoledì 31 luglio 2013

#COSEBELLE ASPETTANDO LE FERIE: DALL'ORTO A GIOVANNONA

Ogni anno, e per fortuna altrimenti sarei crepata, arriva puntuale questo periodo: la muffa delle mie pre vacanze. In redazione non c'è nessuno, salvo io, il mio eco, il tecnico al montaggio da solo nelle sue stanze scure, le piante del capo da annaffiare ( a sto giro le ha portate via direttamente perchè quando torna le trova stecchite...anche i cactus!), due anziani che sfidano impavidi i quarantatre gradi sulla panchina della piazza della Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro e il dirimpettaio della redazione che ogni mattina mi chiede:" Wellaaaa non siamo ancora in vacanza signorina?". Mi sta troppo simpatico quindi non lo mando a stendere i panni, ma ripeto:"  E no, mancano ancora 19-18-17-16...giorni!".



Ci sono cose che però amo, e mi fanno stare bene, nonostante la muffa...



Il deserto dei Tartari alle poste. Ci trovi solo l'impiegata più annoiata e collaborativa del solito che con voglia di vivere da procione in coma e occhialino abbassato sulla punta del naso ti schiaffa la raccomandata come se ti dovesse dare un ceffone. Ma non c'è la fila quindi la scena te la patisci una volta soltanto

L'estetista Giovannona. Io la adoro perchè incarna l'ideale di estetista che ognuno ha: capelli cotonati castano ramato con il ciuffo alla Malgioglio da cocorita che nemmeno negli anni '80, due orecchini formato padella che le sorelle africane spalancherebbero gli occhi se la vedessero, contorno labbra rigorosamente color caramello, unghie pittate di ciclamino, profumo di olio di cocco misto mandarino e vocabolario ridotto a "gioria", "tesoro" " amore, lei" " come sei gnocca amo!". Ecco, liberami da questo pelo e riempimi di complimenti, sì ti prego.

Contadinelle e corsi di italiano. Quando sono in pre vacanza, meglio ancora se in vacanza seria (che non sono le ferie via da casa, attenzione!) adoro andare nell'orto a raccogliere la verdura. Sì, sono abbastanza felice di mangiare pomodori che sanno di pomodori e zucchine vere e non pure plastique, lo sapete. Non che io sia fanatica del bio è, perchè le porcherie ci scappano, ma mi rilassa uscire dall'orto mangiata viva dagli insetti ma con la cestina in vimini piena. Intano insegno allo zio ottantenne che i cucumar sono i cetrioli e i marisàn sono le melanzane. E' istruttivo per entrambi.

Il gelato a badilate. Qui non mi dilungo più di tanto perchè un gelato al giorno toglie non solo il medico di torno ma anche le incazzature. E' terapeutico. Voglio le pillole ripiene di stracciatella altro che paracetamolo.

Mamma sappi che non sono un drago solo in vasca, ma anche con la Grace. Grace è l'appellativo più chic della mia Graziella riverniciata di porpora. La uso pochissimo, ma quando ci monto faccio delle pedalate di almeno 5 km a tutta birra tra le campagne con le spighe del grano che mi sfregiano le cosce! Mia mamma, così felice delle passeggiate con la figlia, segue con la lingua srotellata come la liquerizia Haribo.

I fornelli manco fossi a MasterChef. Io adoro cucinare, ma essendo sempre a destreggiarmi tra mille impegni di lavoro-extra lavoro-casa-cane e chi ne ha più ne metta, i fornelli li ho un po' abbandonati. Quando scatta il giorno "x" delle vacanze allora afferro il mestolo e...statemi alla larga. A meno che non vogliate ingaggiarmi per un servizio catering

Fare indigestione di parole. Per lavoro scrivo, leggo, consulto, cerco, ma il vocabolario paradossalmente si ristringe alla terminologia utilizzata per gli articoli di cronaca. Non va bene, penso costantemente. Allora quando iniziano le ferie mi catapulto in libreria e acquisto una media di 3-4 libri che mi terranno compagnia durante le due meritate settimane, mentre i bagnanti rischiano la congestione in acqua dopo il frittino di calamari, io faccio scendere per bene l'insalata di riso (è il mio must da spiaggia!) e poi saluti e baci. Splash!



#COSEBELLE ASPETTANDO LE FERIE: DALL'ORTO A GIOVANNONA

Ogni anno, e per fortuna altrimenti sarei crepata, arriva puntuale questo periodo: la muffa delle mie pre vacanze. In redazione non c'è nessuno, salvo io, il mio eco, il tecnico al montaggio da solo nelle sue stanze scure, le piante del capo da annaffiare ( a sto giro le ha portate via direttamente perchè quando torna le trova stecchite...anche i cactus!), due anziani che sfidano impavidi i quarantatre gradi sulla panchina della piazza della Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro e il dirimpettaio della redazione che ogni mattina mi chiede:" Wellaaaa non siamo ancora in vacanza signorina?". Mi sta troppo simpatico quindi non lo mando a stendere i panni, ma ripeto:"  E no, mancano ancora 19-18-17-16...giorni!".



Ci sono cose che però amo, e mi fanno stare bene, nonostante la muffa...

venerdì 26 luglio 2013

OUTFIT DEI SETTE ANNI: RED DRESS E SCARPE DA MINNIE

La crisi dei sette anni. Quel momento che supera di due anni il lustro in cui tutto si scatafascia. Crollano le certezze, si sbriciolano gli amori come gli ecomostri al passaggio del ragno meccanico. Ed è proprio dopo sette anni che ho avuto un'epifania: nell'armadio ho un abito rosso, rosso amore. Di quegli abitini smart che puoi mettere davvero per passeggiare in centro la sera, come per andare ad un matrimonio o a mangiarti il cocomero al gelo da Tony sulla statale di Orzinuovi.
Ho preso la stampella, aperto l'armadio, fatto scorrere la mano tra i vestiti appesi ed eccolo là. L'ho provato e mi è piaciuto. E' un abito leggero e svolazzante, a fascia (di quelle rigide che sorreggono di grazia l'armamentario senza ulteriore biancheria), che ti fa sentire abbastanza apposto emotivamente.
Sette anni li hanno anche queste scarpe a righe bianche e rosse con il tacco in legno, alle quali diedi un nome, lo ricordo perfettamente: Le Minnie, perchè mi ricordano Topolina.













Photo by Marco Distaso

OUTFIT DEI SETTE ANNI: RED DRESS E SCARPE DA MINNIE

La crisi dei sette anni. Quel momento che supera di due anni il lustro in cui tutto si scatafascia. Crollano le certezze, si sbriciolano gli amori come gli ecomostri al passaggio del ragno meccanico. Ed è proprio dopo sette anni che ho avuto un'epifania: nell'armadio ho un abito rosso, rosso amore. Di quegli abitini smart che puoi mettere davvero per passeggiare in centro la sera, come per andare ad un matrimonio o a mangiarti il cocomero al gelo da Tony sulla statale di Orzinuovi.
Ho preso la stampella, aperto l'armadio, fatto scorrere la mano tra i vestiti appesi ed eccolo là. L'ho provato e mi è piaciuto. E' un abito leggero e svolazzante, a fascia (di quelle rigide che sorreggono di grazia l'armamentario senza ulteriore biancheria), che ti fa sentire abbastanza apposto emotivamente.
Sette anni li hanno anche queste scarpe a righe bianche e rosse con il tacco in legno, alle quali diedi un nome, lo ricordo perfettamente: Le Minnie, perchè mi ricordano Topolina.

mercoledì 24 luglio 2013

IN SPIAGGIA TROVI DI TUTTO: DA MARYLIN A ZIA ASSUNTA

La questione è semplice: o in spiaggia ci vai a modo, oppure prendi ciò che viene comprese le occhiatacce e le risate da maga Circe della vicina di ombrellone. Punto. 
La vacanza al mare ti mette a nudo, e lì molto spesso son dolori. Allora cosa fare? 
In questo post bislacco e accaldato, mentre bevo una tisana calda all'ananas (sì, faccio come i beduini così non sento i bollori, almeno dicono...), proverò a sintetizzare le brutture ai Bagni Pino 169.




Cappello introduttivo bis: la prima bruttura, per molti, potrei essere Io, che con una tg 48 oso un bikini. Sappiate tre cose fondamentali: 
-non ho cellulite perchè 13 anni di nuoto mi hanno conservata abbastanza bene

-abbastanza  si riferisce al mio addome che, complice il rilassamento muscolare (non mi ammazzo più di allenamento quattro giorni a settimana) è diventato più budinoso, fatevene una ragione.

-ho un sacco di smagliature perchè da una tg 54 sono passata all'attuale e alcune zone del mio corpo sembrano passate nel tostapane a pinze dalle tante striature rosso bordeaux

Ma non ho mai osato con ciò che segue:

Cioccolati Milka. Ragazze-donne-nonne-zie abbronzate come fossero dei blocchi di cioccolato. La tintarella così potente è rozza, lo sostengo a difesa della mia pelle casearia, lo difendo come principio fondamentale del buongusto a dire il vero. Attenzione schiave del sol leone perchè a lungo andare vi viene la pelle d'elefante.

Skin Orange. No, non è la nuova fragranza che anticipa l'autunno, ma il colore che certe donzelle portano a spasso dopo essersi spalmate l'autoabbronzante Sun Self China! Diventate gialle lo capite? Vi guardate allo specchio prima di uscire di casa o siete così fiere di sembrare un risotto allo zafferano? Dai, che poi, in costume si vedono tutte le chiazze e le righe sul collo.

Silk epil non ti conosco. La ceretta è una rottura, anche se ci siamo evoluti in formulazioni che non irritano, non bruciano, anzi leniscono e lasciano la pelle setosa e satinata. La lametta fa ricrescere i baobab, il silk epil è la morte; secondo me dovrebbero dedicargli una stanza nel museo delle torture e chiamarla così: Silk epil room. A parte questo, ve li volete fare sti peli per favore? Radetevi. Spellatevi. Spiumatevi. Non si possono vedere villosità nella zona bikini a fare capolino dallo slip color giallo fluo. E per gli ometti: la schiena a pullover anche no, grazie.

When I was young. Cinquantenni con la sindrome da pappagalla ferme: con il bikini con i laccetti in macramé (che non regge nemmeno una seconda soda senza sbalzi estrogenici) che non coprono nemmeno la vergogna (come la chiama mia nonna), che si accendono la siga, si mettono lo stick labbra color big babol e cercano di pasturare il bagnino ventenne succhiando il calippo alla cola. Non siamo tutte Demi Moore. Che poi è stata mollata e si è data all'alcolismo. Viva le vecchine che fanno acquagym con la cuffia a fiori, tiè!

Zia Assunta è qui! Come la zia di Tata Francesca (ve lo ricordate il telefilm?) arrivano imperterrite dalla passatoia per non sprofondare con lo zoccoletto di paillettes della DeFonseca. Io un po' le amo, lo confesso. Lo scorso anno alle terme ne ho incontrata una: era un po' Marylin, bionda cotonata, con il boccolo sempre fermo resistente al vento, turbante per non rovinare la piega,  rossetto rosso impeccabile, eyeliner waterproof, unghie in gel lunghissime e sempre pittate, caftano con pattern di tutti gli animali possibili tra giungla-foresta-savana, pelle diafana e occhialone scuro. Quando arrivava i settantenni muuuuti ( e con la bava!)

Aggiungi un posto a tavola, sulla sdraio. Una macedonia, un panino, una pizzetta, un tupperware con l'insalata di riso o crudo e melone no? Macchè. Topico fu il mio viaggio estivo in Calabria, e non lo diceva per scherzo Franco o' Franco a Zelig. La parmigiana di melanzane, le cotolette, la pecora sulla brace, la pasta al forno. E poi ciuff nell'acqua. Ero sempre in apprensione manco fossi Summer di Baywatch. 

Bambini non sono una spinacina! Io sono dolce, ho l'istinto materno a targhe alterne, ma fondamentalmente amo i bambini, tranne quelli che arrivano prontamente appena ti sei passata nell'olio di argan. "Siiii facciamo i castelli di sabbia qui, facciamo la buca, prendiamo l'acqua e con la paletta spostiamo la sabbia per fare la torre!". Qui è vicino al lettino di Eleonora che, essendosi appena unta, passerà alla panatura di sabbia ferrosa. Pronta da rosolare.



IN SPIAGGIA TROVI DI TUTTO: DA MARYLIN A ZIA ASSUNTA

La questione è semplice: o in spiaggia ci vai a modo, oppure prendi ciò che viene comprese le occhiatacce e le risate da maga Circe della vicina di ombrellone. Punto. 
La vacanza al mare ti mette a nudo, e lì molto spesso son dolori. Allora cosa fare? 
In questo post bislacco e accaldato, mentre bevo una tisana calda all'ananas (sì, faccio come i beduini così non sento i bollori, almeno dicono...), proverò a sintetizzare le brutture ai Bagni Pino 169.


lunedì 22 luglio 2013

CON UN CAFTANO FA TUTTO PIU' TINTARELLA

Premessa necessaria per comprendere il Guapy pensiero in fatto di tintarella: il marrone Milka sulla pelle non mi piace. Non mi è mai piaciuto e l'ho sempre trovato davvero zarro. Farà anche l'effetto sano, ma personalmente sembra solo tanto tamarro, se poi gli aggiungi un bel vestitino in pizzo sangallo bianco, il rossetto color Big Babol e uno zoccoletto ortopedico sei il top. Ma degli orrori da spiaggia parlerò tra qualche giorno, senza fretta. Godetevi il momento.
Questo per dire che la sottoscritta non si abbronza. Il massimo che io possa ottenere dopo bagni di sole e mare, in un paio di settimane, è quella tonalità che va dal cannella al cappuccino d'orzo che prendo al bar, con più latte però. Io sono specialista in ustioni di terzo grado, quelle che poi cerchi di alleviare e riparare spalmandoti di olio extra vergine di oliva e fette di patata cruda ( perchè dicono tolga il rossore...mah); le classiche scottature che non ti fanno nemmeno provare l'ebrezza di un po' di colore una volta dipartite, macchè, torni bianca come prima.

Rassegnata alla mia condizione di robiola almeno provo a mettermi in tenuta mare, con un outfit adatto alla spiaggia, all'aperitivo al tramonto, alla passeggiata sul lungomare (magari con un leggins sotto...). Cosa c'è di meglio di un caftano? Il caftano è il capo estivo passe partout: lo butti in borsa e non si stropiccia e poi, se è colorato e magari luccicante come questo di Junonik, il gioco è facile, lo puoi mettere anche per andare in disco (cosa che io ormai, sai l'età...!).













My outfit:
caftano: Junonik
occhiali: vintage Patrizio Sabbadini
bijoux: Terre d'Oriente

CON UN CAFTANO FA TUTTO PIU' TINTARELLA

Premessa necessaria per comprendere il Guapy pensiero in fatto di tintarella: il marrone Milka sulla pelle non mi piace. Non mi è mai piaciuto e l'ho sempre trovato davvero zarro. Farà anche l'effetto sano, ma personalmente sembra solo tanto tamarro, se poi gli aggiungi un bel vestitino in pizzo sangallo bianco, il rossetto color Big Babol e uno zoccoletto ortopedico sei il top. Ma degli orrori da spiaggia parlerò tra qualche giorno, senza fretta. Godetevi il momento.
Questo per dire che la sottoscritta non si abbronza. Il massimo che io possa ottenere dopo bagni di sole e mare, in un paio di settimane, è quella tonalità che va dal cannella al cappuccino d'orzo che prendo al bar, con più latte però. Io sono specialista in ustioni di terzo grado, quelle che poi cerchi di alleviare e riparare spalmandoti di olio extra vergine di oliva e fette di patata cruda ( perchè dicono tolga il rossore...mah); le classiche scottature che non ti fanno nemmeno provare l'ebrezza di un po' di colore una volta dipartite, macchè, torni bianca come prima.

Rassegnata alla mia condizione di robiola almeno provo a mettermi in tenuta mare, con un outfit adatto alla spiaggia, all'aperitivo al tramonto, alla passeggiata sul lungomare (magari con un leggins sotto...). Cosa c'è di meglio di un caftano? Il caftano è il capo estivo passe partout: lo butti in borsa e non si stropiccia e poi, se è colorato e magari luccicante come questo di Junonik, il gioco è facile, lo puoi mettere anche per andare in disco (cosa che io ormai, sai l'età...!).


martedì 16 luglio 2013

LA MODA DEL TURBANTE: NE FUI PIONIERA ALLA MATERNA

Quando sono nata avevo due peli in testa per giunta biondi, quasi bianchi che, in abbinata all'occhio verde-azzurro, facevano tanto tedeschina della Val Padana. La situazione tricotica sul mio capo non è migliorata con il passare dei mesi: sempre quattro peletti platinati e sottili come la pasta filo. Per evitare che il mio cranio si trasformasse in una splendida boccia color magenta ( essendo venuta a codesto mondo a giugno...), mia madre, fan della bandana, ha iniziato ad adoperare fazzoletti e foularini con pattern meravigliosi per coprire la testolina della figlioletta. Ci faceva il fiocco dietro, me li metteva a fascia, li annodava di lato mettendoci anche il fermaglio di Topolina, oppure li lasciava cadere dolci sulla fronte come con la cuffietta in sangallo color rosa cipria che ancora tengo in un sacchettino da lasciare ai posteri. Oppure, attenzione, mi faceva il turbante e qui le risposte a chi si stesse ispirando sono tre:
Kabir Bedi
Moira la regina degli Elefanti Orfei 
le dive di Hollywood come Greta Garbo, Marylin, Rita Hayworth o Liz?

Il turbante io l'ho sempre amato, non solo ora che va di moda. E' un amore che ha radici profonde, perchè sì, ti copre la testa e ti preserva dall'insolazione ( o ti ripara dal freddo in inverno), ma è anche versatile e si presta ad essere fricchettone se sei in spiaggia, o super chic se ti catapulti al party esclusivo. Dai ti dona una allure pazzesca. 
Lo ammetto, il turbante è l'accessorio dell'estate, ma io vado avanti come ho sempre fatto: lo "monto" da me, con un foulard coloratissimo da annodare sul capo, senza rigore o perfezione alcuna, come ho fatto con questo splendido tripudio di tinte sul foulard in seta di Novamood, dei veri e propri cultori.
















Photo by Marco Distaso

My outfit:
top: Facit
shorts in denim: DIY
sandalo flat: Almaplena
collana e bracciale oro-orange: Scintillante
foulard turbante: Novamood

LA MODA DEL TURBANTE: NE FUI PIONIERA ALLA MATERNA

Quando sono nata avevo due peli in testa per giunta biondi, quasi bianchi che, in abbinata all'occhio verde-azzurro, facevano tanto tedeschina della Val Padana. La situazione tricotica sul mio capo non è migliorata con il passare dei mesi: sempre quattro peletti platinati e sottili come la pasta filo. Per evitare che il mio cranio si trasformasse in una splendida boccia color magenta ( essendo venuta a codesto mondo a giugno...), mia madre, fan della bandana, ha iniziato ad adoperare fazzoletti e foularini con pattern meravigliosi per coprire la testolina della figlioletta. Ci faceva il fiocco dietro, me li metteva a fascia, li annodava di lato mettendoci anche il fermaglio di Topolina, oppure li lasciava cadere dolci sulla fronte come con la cuffietta in sangallo color rosa cipria che ancora tengo in un sacchettino da lasciare ai posteri. Oppure, attenzione, mi faceva il turbante e qui le risposte a chi si stesse ispirando sono tre:
Kabir Bedi
Moira la regina degli Elefanti Orfei 
le dive di Hollywood come Greta Garbo, Marylin, Rita Hayworth o Liz?

Il turbante io l'ho sempre amato, non solo ora che va di moda. E' un amore che ha radici profonde, perchè sì, ti copre la testa e ti preserva dall'insolazione ( o ti ripara dal freddo in inverno), ma è anche versatile e si presta ad essere fricchettone se sei in spiaggia, o super chic se ti catapulti al party esclusivo. Dai ti dona una allure pazzesca. 
Lo ammetto, il turbante è l'accessorio dell'estate, ma io vado avanti come ho sempre fatto: lo "monto" da me, con un foulard coloratissimo da annodare sul capo, senza rigore o perfezione alcuna, come ho fatto con questo splendido tripudio di tinte sul foulard in seta di Novamood, dei veri e propri cultori.




lunedì 15 luglio 2013

IL PERSONAL SHOPPER, TE LO TROVI ON LINE!

Ormai si fa tutto dal pc. Fai la spesa spuntando le caselline, accogliendo dopo qualche ora un baldo giovane vestito di giallo che ti consegna le buste direttamente sull’uscio di casa, fai shopping imbastendo wishlists da quattordici siti contemporaneamente per essere sicura che il pantalone a fiori sia quello giusto per te e costi quei sessantadue centesimi in meno di spedizione, consulti gli specialisti in allergologia, dietologia, ginecologia, tutti rigorosamente sui forum da camice bianco e, perché no socializzi, ti fai gli affari degli altri e magari trovi anche l’anima gemella.
E’ la vita moderna di oggigiorno, vissuta in simbiosi con le tastiere. Sei musicista? No, è che vai anche a dormire con l’ipad e lo smartphone, dopo aver smesso di scrivere al pc da tredici minuti.



Il confronto e il consiglio giusto si cercano sul web. Attenzione, non si sta parlando di cose essenziali per l’umanità, ma di shopping azzeccato. In tal proposito: vi siete mai avvalsi della presenza e dei consigli tattici di una personal shopper prima di acquistare qualcosa o di immaginare un outfit che fosse perfetto, che so, per la vostra conformazione fisica o per il vostro stile? O ancora avete mai chiesto quale fosse l’occhiale giusto o il taglio di capelli che stesse meglio per la forma del vostro viso? Ecco, quello che voglio dire è che ho trovato un sito in cui trovare una sorta di personal shopper, e di utenti comuni, una sorta di consiglieri on line. Staibenissimo.it è un portale che puoi trattare come la tua migliore amica, quella che ti dice onestamente cosa ti sta bene oppure no. Puoi fare domande dirette, postare la foto del tuo look e chiedere se è ok o cosa cambiare, puoi sbirciare le proposte dello staff per ogni occasione d’uso: il dress code per la laurea, per il cocktail, per l’ufficio o per la sera, e ovviamente essere aggiornato sulle ultime tendenze quasi come fosse un magazine da sfogliare.
Staibenissimo.it è in pratica l’amica del cuore che ti porti nel camerino prima di fare la scelta dell'outfit giusto





Qui trovate anche il blog di Staibenissimo

IL PERSONAL SHOPPER, TE LO TROVI ON LINE!

Ormai si fa tutto dal pc. Fai la spesa spuntando le caselline, accogliendo dopo qualche ora un baldo giovane vestito di giallo che ti consegna le buste direttamente sull’uscio di casa, fai shopping imbastendo wishlists da quattordici siti contemporaneamente per essere sicura che il pantalone a fiori sia quello giusto per te e costi quei sessantadue centesimi in meno di spedizione, consulti gli specialisti in allergologia, dietologia, ginecologia, tutti rigorosamente sui forum da camice bianco e, perché no socializzi, ti fai gli affari degli altri e magari trovi anche l’anima gemella.
E’ la vita moderna di oggigiorno, vissuta in simbiosi con le tastiere. Sei musicista? No, è che vai anche a dormire con l’ipad e lo smartphone, dopo aver smesso di scrivere al pc da tredici minuti.

venerdì 12 luglio 2013

INTIMIO: LA LINGERIE SECONDA PELLE PER TUTTE LE TAGLIE

Oggi la questione è intima, molto intima e personale: il rapporto con slip e reggiseno. Stiamo parlando della seconda pelle e non si scherza, o è perfetta per noi o il divorzio verso l’angolo dimenticato del cassetto sarà deciso.
L’intimo, inteso come indumento, deve essere tuo, abbracciarti, coccolarti bene, intensamente. Ti serve sostanzialmente una consulente che ti sappia indirizzare, soprattutto se hai forme morbide e, specialmente, se suddette curve si concentrano nel seno ( per alcune balcone con fioriere di gerani).
Per questo, quando ho visto che con INTIMIO, vastissimo e fornitissimo shop on line di intimo ( ci trovate lingerie basic, completini sexy, corsetteria, body, guaine, intimo minimizer, reggicalze e maglieria) , ci puoi anche fare le chiamate skype per stabilire meglio il giroseno e la coppa sono andata in modalità: come sono avanti questi!
Poi ce n’è per tutti i gusti, e per tutte le misure: dalla 2° alla 10°, e dalla coppa B alla F! E se non sapete bene come orientarvi c’è sempre super Elena, espertissima nel settore e perfetta consigliera.



Ho provato un completo della linea Magie Italiane by Spiman, brand made in Italy di cui Intimio è rivenditore autorizzato. 
Coulotte in morbido pizzo textronic su disegno jacquard, perfetta vestibilitàQUI
Reggiseno balconcino in pizzo  textronic su disegno jacquard semi imbottito, avvolgente e contenitivo QUI






Ha una vestibilità perfetta, il reggiseno è avvolgente e minimizer, la coulotte è morbida e comoda e non ti segna nemmeno per scherzo il rotolino dell'amore ( o della lasagna, a scelta!).
Ottima qualità-prezzo e affidabilità come se acquistaste in un negozio sotto casa.

Skype: INTIMIO
Email: info@intimio.it


INTIMIO: LA LINGERIE SECONDA PELLE PER TUTTE LE TAGLIE

Oggi la questione è intima, molto intima e personale: il rapporto con slip e reggiseno. Stiamo parlando della seconda pelle e non si scherza, o è perfetta per noi o il divorzio verso l’angolo dimenticato del cassetto sarà deciso.
L’intimo, inteso come indumento, deve essere tuo, abbracciarti, coccolarti bene, intensamente. Ti serve sostanzialmente una consulente che ti sappia indirizzare, soprattutto se hai forme morbide e, specialmente, se suddette curve si concentrano nel seno ( per alcune balcone con fioriere di gerani).
Per questo, quando ho visto che con INTIMIO, vastissimo e fornitissimo shop on line di intimo ( ci trovate lingerie basic, completini sexy, corsetteria, body, guaine, intimo minimizer, reggicalze e maglieria) , ci puoi anche fare le chiamate skype per stabilire meglio il giroseno e la coppa sono andata in modalità: come sono avanti questi!
Poi ce n’è per tutti i gusti, e per tutte le misure: dalla 2° alla 10°, e dalla coppa B alla F! E se non sapete bene come orientarvi c’è sempre super Elena, espertissima nel settore e perfetta consigliera.


lunedì 8 luglio 2013

E' DI MODA IL WEDDING STRESS. OCCHIO A PARTY E OUTFIT

Wedding planner, wedding cake, wedding dress code, wedding party, wedding stress!

Ciò che ruota attorno ad un matrimonio, o più semplicemente alla cerimonia in sé, è un turbinio di follia convulsa. Prepara il ricevimento, gli inviti in carta riciclata per non abbattere la foresta nera, studia di che colore vuoi il cioccolato plastico sulla torta ( sperando che non te la faccia Buddy Valastro, altrimenti trovi dentro una brugola o un motorino che fa girare il pan di spagna) , il colore dei confetti, il numero di perle di fiume cucite sul corpetto, il numero delle balze, quello delle peonie sulla corona in testa come Lana Del Rey ( si chiama flower crown ), la macchina da noleggiare ( la Hammer limousine no vi prego dai), dove far sedere gli invitati, i fiori, le bomboniere, il catering, le pastiglie di Tavor per la nonna che altrimenti si ingozza di lacrime... una fatica insomma.

Non che per le invitate vada meglio: almeno un mese prima c'è lo studio dell'outfit perfetto. Nel colore, nello stile, con l'accessorio abbinato, la scarpa giusta, il makeup. Ci sono cose e comportamenti che bisognerebbe tenere alla larga quando si partecipa ad un matrimonio. L'esperienza insegna, più o meno anche i film.

Le protagoniste di The Wedding Party

  • Outfit perfetto da cerimonia non equivale a: mi vesto a metà tra bomboniera-cresimanda. Look romantico ok, ma Las Meninas di Velasquez non le replichiamo ok? Il bianco compete solo alla sposa, al massimo, visto che oggigiorno va di moda il rosso, il blu notte, il color tiffany e l'albicocca.

  • L'accessorio: amo alla follia i ricevimenti con un dress code, almeno abbozzato, che so un'indicazione di colore o un accessorio che non deve mancare come il cappello. Secondo me il copricapo ad un matrimonio è d'obbligo non solo per Will e Kate, anche per Giuseppina e Gualtiero, scusate.

  • Makeup: a mio avviso è concesso anche il rossetto rosso alle 13 del mattino, però i mascheroni con brillantini e riga di eyeliner spessa mezzo centimetro no. Non è il gay pride ragazze, si sposa la vostra migliore amica.

  • Il lancio del bouquet: ora, non vi sto ad annoiare con le regole del Galateo, che per altro conosco al 40% scarso, ma quando la sposa lancia quel mazzolin di fiori ( costato più o meno 230 euro e studiato nei dettagli da 5 fioristi) la prestazione può essere doppia, a seconda della resa desiderata ovviamente. Se volete sposarvi schieratevi combattive stando attente allo scatto felino ai blocchi di partenza perché potreste finire gambe all'aria e con le mutandine in vista ( c'è sempre il bouquet, mettetelo sopra le parti pudende se dovesse accadere!). Se invece siete delle single incallite e convinte, o reduci da una batosta amorosa epocale, beh statevene in disparte, oppure fate finta che il tacco a spillo 14 cm sia sprofondato nel terriccio umido del prato immobilizzandovi senza scampo. Tanto il bouquet se non lo volete vi si spataffia in faccia!

  • Cin cin alla salute: le ragazze ubriache sono imbarazzanti per una serie infinita di motivi. Se avete al tavolo il figo da ammogliare, e lo state puntando evitate di bere come delle spugne perché alla fine del pranzo, quando iniziano le danze sarete dei completi scarti nucleari: trucco colato, capello sudato, fiatella di Montepulciano dop, occhio spento e calante, risate inutili, barcollamento facile, appannamento, allappamento e rutto incontenibile. Ma vi pare? Quello scappa.

  • Ultimo ( bacio) , ma non ultimo, visto che la partenza fashion ha subito una virata sociale, non pensate che tutti i matrimoni ( se siete single) finiscano con Accorsi che arriva e vi porta sull'albero a fare le cosacce. Se vi capita meglio così, e comunque la Letizia Casta l'ha mollato e tutte siamo state innamorate di lui, è vero, dal Maxibon. Comunque a me piaceva tantissimo il rastone musicista. Così per dire.
Evvia gli sposi! Oltre al Tavor per la nonna, mettete in borsa anche un Buscopan e un Gaviscon!

E' DI MODA IL WEDDING STRESS. OCCHIO A PARTY E OUTFIT

Wedding planner, wedding cake, wedding dress code, wedding party, wedding stress!

Ciò che ruota attorno ad un matrimonio, o più semplicemente alla cerimonia in sé, è un turbinio di follia convulsa. Prepara il ricevimento, gli inviti in carta riciclata per non abbattere la foresta nera, studia di che colore vuoi il cioccolato plastico sulla torta ( sperando che non te la faccia Buddy Valastro, altrimenti trovi dentro una brugola o un motorino che fa girare il pan di spagna) , il colore dei confetti, il numero di perle di fiume cucite sul corpetto, il numero delle balze, quello delle peonie sulla corona in testa come Lana Del Rey ( si chiama flower crown ), la macchina da noleggiare ( la Hammer limousine no vi prego dai), dove far sedere gli invitati, i fiori, le bomboniere, il catering, le pastiglie di Tavor per la nonna che altrimenti si ingozza di lacrime... una fatica insomma.

Non che per le invitate vada meglio: almeno un mese prima c'è lo studio dell'outfit perfetto. Nel colore, nello stile, con l'accessorio abbinato, la scarpa giusta, il makeup. Ci sono cose e comportamenti che bisognerebbe tenere alla larga quando si partecipa ad un matrimonio. L'esperienza insegna, più o meno anche i film.

Le protagoniste di The Wedding Party

giovedì 4 luglio 2013

MARIAGRAZIA PANIZZI: THIS IS GUAPY's NIGHT STYLE!

Rarissime le volte in cui alla vista di un abito dico: " This is Guapy Style" con assoluta e ferma certezza. Di quelle certezze irremovibili come il cemento armato. Quando un abito mi conquista ed entra nella top ten di quelli che terrai appesi con la custodia ( anche di cellophane)  nella zona vip dell'armadio, è perché suddetto ti fa sentire bene, non importa se bella, meravigliosa, magnifica, spaccamondo o all eyes on me. 
E non centra nemmeno se sembra cucito addosso o sia del colore che avevi in testa per la summer night di sti cavoli. No, è lui, lo vedi senza dubbio: hai la fregola di provarlo, spararti le pose davanti allo specchio (quelle più finte avvengono proprio davanti allo specchio, che spesso per me, lo confesso, viene sostituito dal monitor grigio piombo della tv spenta!), girarti di spalle per vedere come cade, se ti senti libera di muovere le braccia in maniera maldestra come sempre ( e si vede nelle foto, non so tenerle!).
Tutto questo preambolo per dire che questo abito in jersey morbidissimo di Mariagrazia Panizzi è l'amore: con quella secchiata di colori sotto il petto, le maniche ampie quasi fossi una falena e le spalle importanti. E' lungo come il mio abito deve essere, lì in quel punto in cui sta per dare il bacino al ginocchio ma lo lascia andare,  è sblusato sul punto tattico, super sexy sulla schiena;  è di quegli esemplari lì che ti fanno battere il cuore e venire la fregola! Giuro che è già nella zona vip dell'armadio...


















My outfit:
dress: Mariagrazia Panizzi
boots: Rock 'n Chic
bangle: Tesori d'Oriente
makeup: Kiko

Photo by Marco Distaso

Guape del mio cuor QUI trovate il sito con tutta la collezione SS13 ( che io trovo strepitosa)  di Mariagrazia Panizzi.