giovedì 28 agosto 2014

#GUAPITAINVACANZA. NON MI SONO SPIAGGIATA, MI SONO ARRAMPICATA

Mettersi alla prova e vedere come il fiato si rompe e ti lascia lì in apena per quei cinque secondi in cui anche il costato è dolorante. Poi, fai ancora qualche passo in più e la fatica è ripagata dal vederti davanti una cascata di acqua limpida, un lago verde smeraldo sfumato di un altro verde, ma acqua, un rifugio con balconi in fiore, o un campanile con il pennacchio che tocca le nuvole.
Quando vai in Trentino sai che non ti spiaggerai. Ma dai? Direte voi, stai andando sulle Dolomiti mica a Formentera. Beh, che significa, avrei potuto anche sdraiarmi ad oziare sulle sponde del Lago di Tovel, o del Lago Smeraldo; avrei potuto trascorrere la mia settimana in Val di Non passando dalla sauna, al bagno turco, intervallando il sollazzo con sballottamenti nell’idromassaggio e sorseggiando tisane purificanti al finocchio e menta piperita. Ho fatto anche questo, non lo nego, ma la maggior parte delle giornate le ho passate all’avventura, sfidando tendini e muscoli (alcuni riscoperti a seguito di crampi e indolenzimenti) , guardando il punto di arrivo lontano, in salita, e motivandomi pronunciando fioretti di ogni tipo.

Durante la mia vacanza in Trentino Alto Adige ho capito che con gli anni sono cambiata molto: io ho sempre amato il mare e, seppur brevi, le vacanze in montagna mi hanno sempre annoiata all’inverosimile; ho sempre preferito il pesce alla carne; ho passato giornate intere a dire quanto fosse fondamentale respirare iodio e quanto fossero belli i capelli lasciati asciugare al vento col bccolo selvaggio modellato dal sale.


Bene, dovete sapere che: ho passato sei giorni bellissimi in un paesino di 200 abitanti della Val di Non in mezzo alle mele, ho fatto arrampicate abbastanza wild, mangiato stracotti con la polenta e panini con speck e formaggio alle otto del mattino, ho visto laghi stupendi ma non ho fatto il bagno, li ho solo fotografati; lo iodio l’ho respirato ma in piccole dosi, nella stanza del sale del centro benessere dell’Hotel in cui soggiornavamo io e Marco. E i capelli? No quelli non hanno sofferto: la mia frangia ha ringraziato i 9 gradi serali che le hanno permesso di troneggiare sulla fronte senza inzupparsi. Ah, poi c’era il mio trolley pieno zeppo di cose poco frivole come gli scarponi da trekking, felponi, leggins e magliettone comfy. 

Camminata sulla roccia per raggiungere il Santuario di San Romedio- Partenza dal comune di Sanzeno per 50 min


Antico Mulino nel bosco a Fondo-interno del percorso per il Canyon Rio Sass

Lago di Tovel- Acqua cristallina e davvero verde acqua! 

Lago di Tovel

Escursione al Canyon Rio Sass: impermeabile, caschetto e tanta voglia di camminare verso il centro della terra. Dal paese di Fondo, proprio in centro, si scende nel cortile di una casa e poi si inizia a percorrere questa passatoia in ferro che conduce proprio nella gola del canyon.

Cascata di Tret raggiungibile attraverso un impervio sentiero tutto in salita per 40 min

Castel Thun

Caste Thun
Ravioloni fatti in casa ripieni di stracotto

Scarpe da Trekking con musini di panda

Il bar shabby dei proverbi in pieno centro crucco a Bolzano

Guapito in passeggiata

Una mela al giorno...e qui in Val di Non chiudono pure la facoltà di medicina!

Egoiste! Bolzano

Kapuziner-Merano Anche scrostato ti ho amato

Merano

San Romedio e le sue cinque chiese impilate

Scusate "le spalle" 

Tortina di mele calda con crema di mascarpone alla cannella

Qualche link per pianificare il vostro viaggio:
Visit Val di Non
Buonconsiglio.it    per i castelli della Provincia di Trento
Canyon Rio Sass
GirovagandoinTrentino

#GUAPITAINVACANZA. NON MI SONO SPIAGGIATA, MI SONO ARRAMPICATA

Mettersi alla prova e vedere come il fiato si rompe e ti lascia lì in apena per quei cinque secondi in cui anche il costato è dolorante. Poi, fai ancora qualche passo in più e la fatica è ripagata dal vederti davanti una cascata di acqua limpida, un lago verde smeraldo sfumato di un altro verde, ma acqua, un rifugio con balconi in fiore, o un campanile con il pennacchio che tocca le nuvole.
Quando vai in Trentino sai che non ti spiaggerai. Ma dai? Direte voi, stai andando sulle Dolomiti mica a Formentera. Beh, che significa, avrei potuto anche sdraiarmi ad oziare sulle sponde del Lago di Tovel, o del Lago Smeraldo; avrei potuto trascorrere la mia settimana in Val di Non passando dalla sauna, al bagno turco, intervallando il sollazzo con sballottamenti nell’idromassaggio e sorseggiando tisane purificanti al finocchio e menta piperita. Ho fatto anche questo, non lo nego, ma la maggior parte delle giornate le ho passate all’avventura, sfidando tendini e muscoli (alcuni riscoperti a seguito di crampi e indolenzimenti) , guardando il punto di arrivo lontano, in salita, e motivandomi pronunciando fioretti di ogni tipo.

Durante la mia vacanza in Trentino Alto Adige ho capito che con gli anni sono cambiata molto: io ho sempre amato il mare e, seppur brevi, le vacanze in montagna mi hanno sempre annoiata all’inverosimile; ho sempre preferito il pesce alla carne; ho passato giornate intere a dire quanto fosse fondamentale respirare iodio e quanto fossero belli i capelli lasciati asciugare al vento col bccolo selvaggio modellato dal sale.


Bene, dovete sapere che: ho passato sei giorni bellissimi in un paesino di 200 abitanti della Val di Non in mezzo alle mele, ho fatto arrampicate abbastanza wild, mangiato stracotti con la polenta e panini con speck e formaggio alle otto del mattino, ho visto laghi stupendi ma non ho fatto il bagno, li ho solo fotografati; lo iodio l’ho respirato ma in piccole dosi, nella stanza del sale del centro benessere dell’Hotel in cui soggiornavamo io e Marco. E i capelli? No quelli non hanno sofferto: la mia frangia ha ringraziato i 9 gradi serali che le hanno permesso di troneggiare sulla fronte senza inzupparsi. Ah, poi c’era il mio trolley pieno zeppo di cose poco frivole come gli scarponi da trekking, felponi, leggins e magliettone comfy. 

Camminata sulla roccia per raggiungere il Santuario di San Romedio- Partenza dal comune di Sanzeno per 50 min

martedì 5 agosto 2014

POSO LA PENNA E LA TASTIERA. CHIUDO ANCHE I PENSIERI

Chiudo bottega, la testa, gli occhi, la bocca. Poso la penna e la tastiera starà lì a prendere polvere; poso le mani sulla testa, o dietro la nuca quando mi andrà di guardare le nuvole. Non è un post malinconico, è solo un post realistico, di quelli scritti quando le cose necessitano di quel tot di quantificabile di silenzio. Non parlo di lavoro, cose futili e mediamente frivole -che se vogliamo aiutano a risalire parzialmente dalla voragine che ti si è aperta sotto i piedi- parlo di vita, è!
Va beh, ma io alla fine sono quella che fa ridere, quella sempre positiva, che dice le parolacce, che scrive cose tragicomiche... quindi la frase prima sarebbe da depennare, da scolorinare, ma la lascerò lì perché descrive bene il momento.
Poi ci sono le bellezze di una città, la mia, Pavia, e ci sono i colori che nonostante tutto ti levano di dosso quel grigio che ti trapassa.

Non mi piacciono i ringraziamenti, o i discorsi "accalappia followers (che di per sé è una parola odiosa), ma in questo caso dirò a tutte le guape che mi leggono e mi scrivono che CI RILEGGIAMO E RIVEDIAMO TRA QUALCHE SETTIMANA QUI...

Ogni giorno invece continuerò a raccontare e a mostrare cose, anche a caso su Facebook Instagram Twitter.









My outfit:
maglia (o minidress o caftano..ha mille usi!): Individuals andate a sbirciare qui su Monpassage
skinny jeans: Banished qui Topshoponline 
shoes: Convers All Star
cappello: Color &Beauty
collana e occhiali: dovete frequentare i miei mercatini del vintage :-)))

POSO LA PENNA E LA TASTIERA. CHIUDO ANCHE I PENSIERI

Chiudo bottega, la testa, gli occhi, la bocca. Poso la penna e la tastiera starà lì a prendere polvere; poso le mani sulla testa, o dietro la nuca quando mi andrà di guardare le nuvole. Non è un post malinconico, è solo un post realistico, di quelli scritti quando le cose necessitano di quel tot di quantificabile di silenzio. Non parlo di lavoro, cose futili e mediamente frivole -che se vogliamo aiutano a risalire parzialmente dalla voragine che ti si è aperta sotto i piedi- parlo di vita, è!
Va beh, ma io alla fine sono quella che fa ridere, quella sempre positiva, che dice le parolacce, che scrive cose tragicomiche... quindi la frase prima sarebbe da depennare, da scolorinare, ma la lascerò lì perché descrive bene il momento.
Poi ci sono le bellezze di una città, la mia, Pavia, e ci sono i colori che nonostante tutto ti levano di dosso quel grigio che ti trapassa.

Non mi piacciono i ringraziamenti, o i discorsi "accalappia followers (che di per sé è una parola odiosa), ma in questo caso dirò a tutte le guape che mi leggono e mi scrivono che CI RILEGGIAMO E RIVEDIAMO TRA QUALCHE SETTIMANA QUI...

Ogni giorno invece continuerò a raccontare e a mostrare cose, anche a caso su Facebook Instagram Twitter.