Per me la settimana della moda milanese (che nel mio caso si é ridotta a tre giorni) é stata un divertimento. Avevo detto prima che iniziasse che sarei andata in gita no? Cosí ho fatto: ho staccato dall'usuale lavoro di redazione e ho liberato la mente anche stando in giro per Milano 16 ore al giorno con due sole soste veloci, manco la gita fosse che so, in Calabria, con due tappe all'Autogrill.
Le mie giornate di Fashion Week iniziano sul treno, sul favoloso passante di Trenord, dove é chiaro abbiano pensato che arrivassi da un party della sera prima. Con una certa noncuranza sono arrivata con una gonna metallizzata verde acqua, e i vecchini sul binario due hanno per un istante interrotto i commenti su San Remo per concentrarsi su quella sottana abbagliante dinnanzi a loro:"Vààà che bèl vestí!". Io li ho sentiti, e mi sono sentita fichissima e corteggiata dalla cumpa di stagionati!

Ho scoperto che in mezzo ai grattacieli si puó giocare a calcio balilla, mentre là fuori è tutto un fermento di taxi, di auto sponsor e di fuori sfilata, di macchine fotografiche.
La cosa piú sensazionale peró é quella di aver trascorso ore spassose, saltando su e giú dalla metropolitana, con la curiositá di vedere e toccare le idee creative di chi la moda la fa. Mi sono innamorata moltissime volte: alcune di borse, che poi tradivo per innamorarmi di un cappello, al quale mettevo a sua volta le corna innamorandomi di un paio di scarpe con il carrarmato seghettato.
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Innamoramento 1: maxi pochette Maria La Rosa |
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Innamoramento 2: Blossom Collection Luisa Tratzi Innamoramento 3: cappello con foglia in oro realizzato a mano Niki Innamoramento 4: brava ragazza punker |
Innamoramento 5: boots con carrarmato ASH
Innamoramento 6: minidress in neoprene Marta Forghieri
Innamoramento 7: cappotto doppiopetto Susanna Comet