Ehi ehi, siamo in pieno clima Fashion Week. La Settimana della Moda di Milano, quei cinque giorni (e allora perchè week...) di trambusto nel capoluogo lombardo, in cui tutto è niente, e viceversa.
Si vedono in giro gli addetti ai lavori. Quelli muniti di tablet, pc, notebook, quadernetto e biro, refelx e borsoni, che sono lì, alla tal sfilata o presentazione, perché ventidue minuti dopo devono inviare alla redazione xyz il pezzo pronto da far uscire. Spesso stanno in piedi, non hanno il posto a sedere...quello è riservato ai vip che hanno più di 10 mila followers su Instagram. Forza e coraggio e 7 euro al pezzo, ok?
Si vedono in giro i-le poser. Ragazzi e ragazze di varia nazionalità, presenti a tutte le sfilate (ovviamente Gucci, Prada, Armani, Scervino, Scognamiglio su tutti); ci sono ad ogni costo, ma fuori, a fare mercato con le "colleghe" (ma di cosa?), e poi, appena arriva un fotografo (capirai ci sono gli alveari di fotografi) taaaac dritte come l'amido asciutto con la manina sul fianco e lo sguardo perso verso il tram che sta falciando il povero cameraman che attraversa! Ad ogni strike a pose, un cameraman perde un piede.
Si vedono in giro le lamentone: giornaliste, blogger, assistenti, pr, zie, nonne e cugine che, senza capire bene a quale titolo o frustrazione, si lamentano dalla mattina alla sera. Devono far sapere al mondo che a Milano, durante la Settimana della Moda, ci si sveglia presto e si va a letto tardissimo, che si fanno cocktail party non pasti, che mangi, sì, ma una volta ogni giorno e mezzo, e che fanno male i piedi; che c'è da prendere sedici volte la metropolitana, e che ci sono in giro tantissime gnocche da far venire i sensi di colpa anche ad una che se ne frega! Potevi anche stare a casa, no?
Si vedono in giro le entusiaste. Chi per la prima volta -o per l'ottava, nona, decima- prende parte all'evento. C'è la genuinità, la curiosità, la voglia di divertirsi e, che so, incontrare amiche e colleghe che, per tutto il resto dell'anno, senti solo su Facebook o mettendo il cuoricino su Instagram. Chi ha il batticuore vedendo uscire gli abiti in passerella, chi fotografa dettagli e sorrisi, chi i sorrisi li fa perché in fin dei conti è un piacere essere lì in quel momento; chi si gode la frenesia, chi conclude la giornata alle 22.00 davanti ad un hamburger con le colleghe. Evviva-evviva c'è ancora chi se la gode!
Ehy Guapita :* Io sono ready! :) Non vedo l'ora che incominci! :)
RispondiEliminaBuona settimana della moda, allora!
RispondiEliminaAlessia
THECHILICOOL
FACEBOOK
Kiss
Che poi pensano che lamentarsi faccia figo e donna vissuta -.- Spero di far parte delle entusiaste un giorno :D
RispondiEliminaViaa queste cose van prese con leggerezza allora si che non pensi più a niente e ti divertii! :D
RispondiEliminabella pagina =) se vuoi passa dalla mia pagina fb "diario di una stagista per bene " =)
RispondiEliminaFai bene a prenderla con spirito e spensieratezza!!!
RispondiEliminaUn abbraccio,
Greta
http://www.sodifferentblog.wordpress.com/
Io potrei scrivere un intero trattato su come intendo io la moda... ci sono stata Settembre e l'unica cosa che sono riuscita a fare è stato sentire l'emozione di vedere una sfilata con il cuore in gola... fuori non mi ha ca.... nessuno e perchè avrebbero dovuto? Indossavo un jeans e le ballerine! Però è stato bello vedere i fotografi inseguire le modelle per uno scatto...
RispondiEliminaLeggendo questo post, sinceramente non saprei di quale categoria farei parte io. Sicuramente non di quella delle lamentine e probabilmente conoscendomi mi ci vedrei di più in quella delle entusiaste, tipo che mi batte il cuore a mille scattando tantissime foto, una dietro l'altra.
RispondiEliminaBuon divertimento Guapi.
A presto,
Eni
http://eniwherefashion.blogspot.it